Coro di no e un sospetto: blocco dei piani provinciali
Mazzoni:" L'invaso non è sicuro"
Il presidente della commissione Ambiente, Energia e Protezione Civile, Luca Colasanto ha convocato per martedì prossimo una seduta finalizzata a discutere dell’emergenza rifiuti in Campania. La convocazione era stata sollecitata dai consiglieri regionali Alessandrina Lonardo, Daniela Nugnes e Antonia Ruggiero, oltre che dal presidente della Provincia di Benevento Cimitile (questi chiede però di anticipare la riunione). «I guasti del centrosinistra ancora una volta si ripercuotono sulle zone interne della Campania - afferma Colasanto -. Purtroppo, i disastri causati da Bassolino e compagni sono tali e tanti che saremo costretti a pagarne per anni le conseguenze. L'incapacità del sindaco Jervolino e degli amministratori di Napoli città ad attivare un completo sistema dei rifiuti ha obbligato il presidente Caldoro, per evitare gravi problemi ambientali ed igienico-sanitari, ad autorizzare lo sversamento per un tempo limitato di quantità ben precisate in altre province. Si ripete, purtroppo, quanto già accaduto in passato con le aree interne, che a differenza di Napoli da tempo realizzano una vera raccolta differenziata, chiamate alla responsabilità e alla solidarietà. Spero ed auspico che sia realmente l'ultima volta, diversamente la pazienza dei cittadini di Benevento ed Avellino potrebbe non reggere più. Dal presidente Caldoro ho avuto rassicurazioni certe che si sverserà solo e soltanto fino al 26 ottobre e poi tutto dovrebbe ritornare come prima». Colasanto lancia un appello affinché non si pensi che «dove si usa violenza e forza si cambiano scelte e decisioni». La consigliera regionale Sandra Lonardo condivide le preoccupazioni espresse dal presidente della Provincia di Benevento Aniello Cimitile. «Si tratta - afferma - di una decisione che contrasta con le già gravi condizioni di staticità del sito; con gli impegni assunti con gli amministratori e con le popolazioni del Sannio, che ancora attendono i fondi a suo tempo stabiliti per avviare i lavori di messa in sicurezza; con il principio (e dovere, per tutti) della provincializzazione del ciclo dei rifiuti». L’on. Nicola Formichella afferma: «Ogni volta che bisogna risolvere un problema per i cittadini arrivano le polemiche pre risoluzione. Con le parole non si va più da nessuna parte, è il momento di prendere decisioni impegnative e non più procrastinabili». Il senatore Mino Izzo, presidente del gruppo Pdl alla Provincia, si dice «profondamente addolorato per la decisione» ed è pronto ad adoperarsi perché il provvedimento, «che ha assolutamente carattere eccezionale», resti in vita solo per poche ore. Izzo conferma di essere convinto sostenitore della Provincializzazione del ciclo dei rifiuti per cui ciascuna Provincia deve provvedere al proprio fabbisogno a cominciare da Napoli e Salerno. «Inevitabile la reazione dei presidenti delle tre Province colpite dalla deroga disposta dal Presidente Caldoro. Qualcuno doveva assumersi la responsabilità di una decisione difficile e il Governatore lo ha fatto». Lo afferma l’on. Erminia Mazzoni, presidente della Commissione Petizioni del Parlamento Europeo. «È indispensabile - aggiunge - fare chiarezza non tanto sui tempi, ma sulla valutazione delle criticità evidenziate, in particolare, sul sito di Sant'Arcangelo e su quello di Savignano, in relazione alla fragilità dei territori e alla necessità di una urgente messa in sicurezza dei siti, che confliggerebbe con l'ulteriore utilizzo». Il portavoce di Sinistra, ecologia e libertà, Massimiliano Bencardino, parla di «ulteriore offesa al Sannio». Giuseppe Addabbo di Sinistra Unita ritiene la decisione del presidente Caldoro «assurda». Quindi parla di «decisione in totale contrasto con il vigente piano dei rifiuti della Provincia di Benevento, perché tale strumento si fonda sul principio della provincializzazione e normalizzazione della gestione dei rifiuti». Per il laboratorio di autorganizzazione popolare «l'ordinanza Caldoro è l'ennesima offesa ai territori più piccoli della regione che pagano lo scotto di non essere politicamente rilevanti». Inoltre viene sollevata la questione delle società provinciali che dovranno assumere e integrare gli ex lavoratori dei consorzi rifiuti. «Questa ordinanza è il segnale della volontà di Governo e Regione a prorogare l'attuale situazione caotica di un anno ed impedire la gestione provinciale dei rifiuti». Rifondazione Comunista afferma che «l’emergenza rifiuti continua ad essere il pretesto per continuare ad avvelenare i territori campani, per continuare a fare affari con i rifiuti a scapito della qualità della vita dei cittadini». Marcello Matarazzo, dirigente provinciale dell’Udc, invita il presidente Caldoro ad individuare la discarica nella provincia di Napoli, «i cui cittadini (senza generalizzare) e le cui amministrazioni sono corresponsabili dell'ennesima emergenza campana. Se così non fosse alcune parti del territorio avranno la consapevolezza di godere dell'immunità per la mancanza di senso civico e per il mancato rispetto delle normative». Anche l’amministratore dell’Ept Giovanni La Motta si dichiara perplesso per un provvedimento che «ancora una volta danneggia il Sannio, la cui morfologia va preservata dal punto di vista naturalistico e paesaggistico e non aggredita e contaminata».