Scatta il presidio: non passeranno

20 ottobre 2010 - Davide De Stavola
Fonte: Il Mattino Caserta

San Tammaro. Adesso basta. Questo è l’imperativo categorico che circola tra i cittadini di San Tammaro, espresso con veemenza anche dal primo cittadino Emiddio Cimmino, dopo la decisione del presidente della Regione, Stefano Caldoro, di dirottare i rifiuti del napoletano tra San Tammaro, Savignano Irpino nell’avellinese e Sant’Arcangelo Trimonte, in provincia di Benevento. Il sindaco, già sul piede di guerra, dice: «Questa di Caldoro è una decisione semplicemente inaudita. Ci ha messo con le spalle al muro senza sentire nemmeno la nostra opinione e imponendoci una scelta calata dall’alto». In merito alla compatibilità dell’ordinanza del governatore con la legge regionale sui rifiuti, la fascia tricolore aggiunge: «Tale scelta manda gambe all’aria la normativa sulla provincializzazione dei rifiuti. Si era detto, come previsto proprio dalla legge numero 26, che ogni provincia avrebbe dovuto gestire in autonomia il ciclo dei rifiuti. Oggi, invece, in completa contraddizione con quell’orientamento, le altre province devono correre in soccorso a quella di Napoli». Cimmino non è disposto ad accettare e subire questa scelta: «Posso capire che, in virtù della grave situazione di emergenza che si sta rideterminando, ci vorrebbe una maggiore solidarietà, ma la situazione di San Tammaro non ci permette di poter sostenere ancora una volta il peso di questa necessità». Le devastazioni che hanno toccato la comunità già negli anni precedenti, comporterebbero l’impossibilità di accettare la condizione dettata da Napoli, come rilevato dal primo cittadino: «Negli ultimi quindici anni questa zona è stata ricoperta di discariche. Ve ne sono quattro e di questo passo finiremo per aprirne anche una quinta. La presenza dei rifiuti e dell’inquinamento che essi determinano, stanno minando seriamente la vivibilità di questo posto. L’arrivo di ulteriori rifiuti da una provincia così popolosa come quella di Napoli, inoltre, potrebbe scatenare anche forti turbamenti sociali, oltre che ambientali». Sulla durata di questa situazione, il sindaco esprime tutte le sue perplessità: «Dubito che il conferimento possa durare soltanto sette giorni. Ho il terrore, oltre che la sensazione, che la cosa possa durare di più». Tra le istituzioni e i cittadini, però, non sembra esserci rassegnazione: «Noi resisteremo – dice Cimmino – fino a quando non si bloccherà il conferimento da Napoli. Non abbiamo intenzione di intraprendere azioni violente ma pacifiche. Abbiamo organizzato un presidio davanti alla discarica di Maruzzella con la protezione civile, i vigili urbani, i consiglieri comunali e tanti cittadini. In queste ore stanno arrivando gli attestati di solidarietà da parte di molti sindaci della provincia e alcuni di loro sono fisicamente al nostro fianco. Bloccheremo il conferimento, non facendo passare i mezzi della raccolta. Credo che soltanto in questo modo possiamo far sentire la nostra voce».

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