Caldoro ordina, a Caserta i rifiuti di Napoli

La Regione: 400 tonnellate al giorno da sversare a San Tammaro. Scontro tra Zinzi e Iervolino
20 ottobre 2010 - Lorenzo Calò
Fonte: Il Mattino Caserta

È l’emergenza rifiuti l’ultima frontiera dello scontro politico-istituzionale che rischia di contrapporre le province della Campania in una diatriba senza precedenti. L’ordinanza con la quale il presidente della Regione Stefano Caldoro ha autorizzato, ieri, lo sversamento di tonnellate di rifiuti in altre province della Campania per far fronte alla situazione di emergenza venutasi a creare nel Napoletano per i fatti di Terzigno, ha provocato la durissima reazione del presidente della Provincia Domenico Zinzi. Dal Libano - dove è in missione per un gemellaggio con il distretto di Tiro - Zinzi sta seguendo passo passo l’evolversi della situazione ed è possibile che possa anche anticipare il rientro. «Ma un dato deve essere chiaro - dice al Mattino - ci opporremo con tutte le nostre forze perché la provincia di Caserta non può essere la discarica di Napoli. C’è una legge dello Stato che impone la gestione del ciclo dei rifiuti a livello provinciale. Il mio impegno da mesi va in questa direzione - aggiunge - che è quella di rendere questo territorio autonomo e autosufficiente sul versante rifiuti. Questo perché l’immondizia stoccata in provincia di Caserta è all’80 per cento immondizia che per anni è stata sversata dal Napoletano. Ora è troppo. Ricorreremo al Tar, come mi risulta stiano facendo anche i presidenti delle altre Province». Zinzi insiste su un punto: portare i rifiuti di Napoli a San Tammaro significherebbe decretare l’esaurimento anticipato dell’invaso di Maruzzella con buona pace della provincializzazione dei rifiuti. Ecco perché Zinzi ha risposto a muso duro alle critiche rivolte dal sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino che, criticandolo, ha parlato di «leghismo del sud». Iervolino ha invocato «un accordo di solidarietà. Zinzi sbaglia perché Napoli per anni è stata la discarica di tutta la regione e perché la legge che ha previsto la provincializzazione dei rifiuti, non ha calcolato il rapporto tra popolazione e territorio». In ogni caso l’ordinanza, con effetto immediato, firmata ieri dal presidente della Regione Caldoro parla chiaro: fino al 26 ottobre saranno sversate negli impianti di San Tammaro, Savignano Irpino e S. Arcangelo Trimonte 800 tonnellate al giorno di immondizia proveniente dal Napoletano. Di questi volumi, 400 finiranno nel sito di Maruzzella, 200 a testa nell’Avellinese e nel Beneventano. E anche a San Tammaro ritorna l’aria di protesta. È avvilito il sindaco, Emiddio Cimmino: «Ho fatto di tutto per non creare allarme nella popolazione - dice - ma mettetevi nei miei panni. A Terzigno non vogliono un’altra discarica? Bene, ma noi qui nei abbiamo quattro». Già dai ieri sera è stato allestito un primo presidio: quaranta persone circa hanno trascorso la notte all’addiaccio, sono state anche montate alcune tende. L’obiettivo, fermare i tir provenienti dal Napoletano. Ieri sera un vertice in prefettura convocato dal prefetto Monaco per fare il punto. Nel provvedimento firmato dal Caldoro si fa riferimento ai «Comuni e ai gestori degli impianti Stir della provincia di Napoli, che attualmente conferiscono i propri rifiuti alla discarica di Terzigno, potranno conferire gli stessi presso le discariche di Savignano Irpino, San Tammaro e Sant’Arcangelo Trimonte fino al ripristino delle condizioni di regolare funzionamento degli impianti siti nella provincia di Napoli». L’ordinanza «si è resa necessaria per la situazione eccezionale determinatasi e per scongiurare, a causa del protrarsi e l’ulteriore accumularsi dei rifiuti medesimi nei centri urbani, pericoli gravi per l’igiene e la salute dei cittadini, rilevato che a causa del fermo contemporaneo di due delle tre linee dell’impianto di termovalorizzazione di Acerra, gli impianti di tritovagliatura (Stir) funzionano in misura fortemente ridotta per l’impossibilità di evacuare la frazione secca da destinare alla combustione». Ma fioccano le polemiche e si infiamma il dibattito politico con prese di posizione anche trasversali e un certo imbarazzo nel centrodestra che guida la Regione e 4 Province della Campania. Oggi è previsto un vertice alla Camera di tutti i parlamentari campani del Pdl. Il coordinatore provinciale del Pdl Pasquale Giuliano esprime «contrarietà a uno sversamento generalizzato e sine die dei rifiuti di Napoli a Caserta. Non faremo mancare la nostra solidarietà, ma non certo al prezzo di far saltare completamente il lavoro svolto dal governo nazionale e dagli enti locali virtuosi». Difende la scelta di Caldoro «come atto responsabile verso i cittadini della Campania» il vicecapogruppo Pdl in consiglio regionale Daniela Nugnes: «si tratta di una misura temporanea e non prorogabile», dice. Una interrogazione al governatore è stata presentata dal capogruppo Idv Eduardo Giordano: il quesito sarà affrontato oggi al Question time. Infine, Giuseppe Stellato, del Pd, parla di «un’ordinanza che segna l’incapacità della Regione Campania di affrontare in maniera organica il problema rifiuti. Stanno venendo al pettine i nodi irrisolti di una campagna elettorale in cui è stata solo propagandata la soluzione dell’emergenza». Infine, il coordinatore provinciale vicario del Pdl Gennaro Coronella parla di «precedente pericolosissimo che andava evitato».

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