Ok al termovalorizzatore nella zona orientale «Pronto il bando, appalto a metà novembre»
Il Comune: "I tempi saranno rispettati"
Sarà presentato entro novembre il bando di gara per la realizzazione del termovalorizzatore di Napoli, ma sui tempi che sono stati necessari per arrivare al traguardo infuria la polemica. L’esponente del Mpa Salvatore Ronghi aveva parlato nei giorni scorsi di ritardi di cui aveva addossato le responsabilità al Comune di Napoli. Ieri l’assessore all’igiene, Paolo Giacomelli, è sceso in campo per difendere l’amministrazione «Contrariamente a quanto si assume - sostiene - l’amministrazione comunale ha sino ad oggi posto in essere tutte le attività di sua competenza per giungere in tempi rapidi al conseguimento di tale obiettivo». E poi l’assessore ricostruisce le tappe della vicenda: «Nel febbraio 2009 è stato sottoscritto un accordo di programma tra la struttura del sottosegretariato di Stato all'emergenza rifiuti in Campania e l'Asia Napoli s.p.a. al fine di coordinare le attività volte ad assicurare in termini di massima compiutezza il ciclo di gestione integrata dei rifiuti». «L'Asia, così come previsto nell'accordo ha costituito nel mese di marzo del 2009 una società ad hoc dedicata alla progettazione, costruzione e gestione dell'impianto di termovalorizzazione di Napoli di cui sarà inizialmente totalmente proprietaria; ha insediato nel mese di maggio il comitato di esperti incaricati di elaborare il progetto di massima; ha predisposto una bozza del disciplinare tecnico e gli atti necessari a bandire la gara per la selezione del miglior partner industriale disponibile a cui sarà ceduto fino ad un massimo del 49% della società di scopo di cui sopra». Giacomelli ricorda anche che l’accordo di programma prevedeva che la struttura del sottosegretariato acquisisse la disponibilità delle aree per assicurare la tempestività dell’approntamento del cantiere. Le aree però non sono state trasferite, cosicchè Comune e Provincia hanno inoltrato congiuntamente, nel mese di giugno 2010, una richiesta in merito all’assessore all’Ambiente della Regione Campania «Nel mese di agosto - prosegue l'assessore - la giunta della Regione ha deciso di concedere al Comune di Napoli il diritto di superficie, per un periodo di 60 anni, sull’area di circa 8 ettari sulla quale dovrà sorgere il termovalorizzatore ed ha approvato la bozza di protocollo d’intesa tra Regione, Provincia e Comune per la sua realizzazione». La delibera è stata notificata al Comune il 27 settembre 2010. Tre giorni dopo la giunta comunale ha approvato lo schema di protocollo d’intesa predisposto dalla Regione. La settimana scorsa c’è stato un incontro tra tecnici nella sede del ministero dell’ambiente al quale hanno partecipato i rappresentanti della Regione, dell’Asìa, dell'assessorato all'Igiene del Comune di Napoli, dell’Arpac, la Sogesid e il commissariato alle bonifiche. Quest’ultimo ha presentato i risultati della caratterizzazione eseguita nei mesi scorsi. Dai dati risulta che l'inquinamento del terreno non è allarmante ed è stato quindi appurato che non sarà necessario procedere alla bonifica ed è quindi possibile procedere subito con la gara. Per realizzare l’impianto l’Asìa ha costituito una società di scopo, la Nea (Napoli energia ambiente), che controlla al cento per cento, con un capitale di 500 mila euro. La Nea venderà sul mercato il 49 per cento% delle proprie azioni. E’ stato poi istituito il comitato tecnico scientifico guidato dal professor Giancarlo Consonni (politecnico di Milano) incaricato di predisporre la bozza per il bando di gara europeo. L'aggiudicatario dovrà occuparsi della costruzione dell'impianto e della gestione. Si stima che i costi di realizzazione siano compresi tra i 230 e i 260 milioni che dovranno essere sborsati dalla società costruttrice alla quale andranno parte dei proventi dei primi sette anni di gestione dell'impianto che brucerà intorno alle 400 mila tonnellate di rifiuti all'anno. Un po' meno di Acerra che ne brucia 600 mila.