Iervolino: viviamo nella monnezza Fazio: niente rischi
In strada restano 1300 tonnellate di rifiuti
Ormai è un duello e la posta in palio è stabilire se c’è un rischio per  la salute, un rischio epidemia per i napoletani con la nuova emergenza  rifiuti, oppure no. Da un lato il sindaco Rosa Iervolino Russo che  propende per il sì, dall’altro il ministro della Sanità Ferruccio Fazio  che non ci sta è sostiene che tutto è sotto controllo. Sullo sfondo 1300  tonnellate di rifiuti a terra e la prospettiva che possono aumentare di  ora in ora perché se sulla carta le soluzione per far sversare i camion  è stata trovata nella realtà le cose stanno in maniera molto diversa.  Ma procediamo con ordine con la Iervolino che in maniera molto diretta  manda un altro messaggio al ministro dopo l’allarme salute di 48 ore fa:  «Ha voglia il ministro Fazio a dire che non ci sono rischi. È evidente  che non c’è il colera, però viviamo tutti in mezzo alla monnezza».  Sindaco sulle barricate dunque da Roma però arrivano notizie di segno  diverso. «La situazione rifiuti in Campania dal punto di vista della  salute è sotto controllo e attualmente non ci sono aumenti delle  infezioni o segnali preoccupanti che vengono dai monitoraggi  effettuati». Così Fazio replica al sindaco. Lo fa da una sede ufficiale  ovvero a margine del suo intervento alla commissione Sanità del Senato.  Fazio va oltre la rassicurante comunicazione fatta a Palazzo Madama: «Il  ministero si sta occupando della questione, sulla quale bisogna  comunque avere la massima attenzione e a tale proposito ho convocato una  riunione al ministero». Cosa è stato fatto nel corso di questa  riunione? Sostanzialmente i tecnici del ministero hanno confrontato i  dati dell’emergenza del 2008 - quando in strada c’erano migliaia di  tonnellate di rifiuti - con quelli della attuale emergenza. Ebbene come 2  anni fa gli indicatori non hanno rilevato nulla di preoccupante. Questo  non significa abbassare la guardia, anzi, il monitoraggio continuerà a  essere costante. E non è escluso nemmeno che il governo possa mettere in  campo un pool da inviare in città per tranquilizzare i napoletani.  Tuttavia Fazio al momento non è orientato a propendere per questa  ipotesi che verrà presa in considerazione solo se la crisi si aggraverà.   Passiamo al terreno alle tonnellate di rifiuti che sono sulle strade  della città. Si è intorno alle 1300 e a proposito del piano della  Regione fra i due enti c’è un botta e risposto duro: «La giusta  decisione del Presidente Caldoro – spiega l’assessore comunale Palo  Giacomelli - non ha trovato piena corrispondenza negli atti  amministrativi dell'ufficio flussi regionale, che ha assegnato al Comune  di Napoli conferimenti per 1300 tonnellate, che garantiscono solo lo  smaltimento della produzione quotidiana. Ovvero, 600 a Chiaiano, 600 a  Terzigno e 50 all’ex cdr di Tufino». L’assessore alla luce di questi  dati va all’attacco: «Con tali assegnazioni non si risolve il problema  dei rifiuti accumulatisi in questi giorni in strada a Napoli. Le 600  tonnellate stipate si le 850 a terra non si potranno rimuovere.  Chiediamo alla Regione e alla Provincia altri conferimenti». Pronta la  replica dell’ente di Santa Lucia con un comunicato dell’ufficio flussi:  «La ripartizione che riguarda Napoli - si legge nella nota - riguarda  solo la giornata di ieri. L’ordinanza del presidente Stefano Caldoro  interessa Napoli e la provincia per il conferimento di circa 1000  tonnellate da conferire extra provincia». Cosa significa? «È già  previsto un ampliamento delle tonnellate per il Comune di Napoli che  avrà la possibilità di conferire ulteriori 150 tonnellate a Tufino e  Giugliano, al fine di rimuovere i rifiuti in strada e negli  autocompattatori. Il meccanismo consentirà di ritornare a regime entro  la data fissata nello stesso provvedimento». Ovvero sei giorni.

