E' rivolta contro il piano Caldoro Le province: no ai rifiuti di Napoli

Avellino, benevento e Caserta ricoorono al Tar. Il Pdl: aprire Terzigno bis
20 ottobre 2010 - Daniela De Crescenzo
Fonte: Il Mattino

Il presidente Caldoro firma l’ordinanza per smistare fino al 26 ottobre la spazzatura proveniente dalla provincia di Napoli nelle discariche di San Tammaro, Sant’Arcangelo Trimonte e Savignano Irpino. E scoppia la rivolta. I presidenti delle Province interessate presentano ricorso al Tar, rischiando di vanificare il provvedimento, e i cittadini organizzano la protesta di piazza. La tensione continua quindi a salire minacciando di gettare la Campania nel caos più completo. Uno stop alla battaglia fraticida tra gli amministratori che in questo momento appartengono quasi tutti allo schieramento di centrodestra (dalla Regione alle province di Napoli, Avellino, Salerno e Caserta) potrebbe arrivare oggi dalla prevista riunione dei parlamentari del Pdl. Una decina di giorni fa era stato affidato all’onorevole Paolo Russo, attuale presidente della commissione Agricoltura ed ex numero uno della commissione d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti, il compito di cercare una soluzione alla nuova emergenza rifiuti mettendo d’accordo gli amministratori pdl. Non è difficile ipotizzare che gli avvenimenti delle ultime ore peseranno sulle indicazioni che verranno fornite con un documento politico che sarà inviato al governo e agli amministratori: il ritorno al rispetto della legge varata nel febbraio del 2010, e quindi all’apertura di cava Vitiello a Terzigno, sembra ormai un percorso obbligato. Ma i parlamentari del Pdl non si limiteranno probabilmente all’indicazione del sito da utilizzare per evitare il dramma. Sul piatto metteranno anche la possibilità per i Comuni di ricorrere alla cassa depositi e prestiti, l’ipotesi per le partecipate di non cedere subito il 40 per cento delle azioni (come previsto dalla precedente norma), la richiesta, reiterata, di fondi per le compensazioni ambientali. Un progetto che dovrebbe permettere di raffreddare la temperatura che nelle ultime ore aveva continuato a salire fino a diventare incandescente. Una situazione che rischia di allontanare ogni possibile soluzione di questa nuova e drammatica emergenza. Una progetto ovviamente non privo di rischi, soprattutto dal punto di vista dell’ordine pubblico. A Terzigno, infatti, anche ieri si sono ripetuti gli assalti ai camion e gli scontri con le forze di polizia, e la situazione non sembra destinata a migliorare se, come sembra, sarà decisa l’apertura della seconda discarica. Ma ogni altra soluzione si è rivelata nei fatti impraticabile. E forse anche più rischiosa: la ribellione, sembra scontato, sarebbe inevitabile dovunque si decidesse di sversare. Quella di ieri è infatti la cronaca di una giornata di battaglia. Nelle prime ore della mattinata il governatore Stefano Caldoro ha firmato l’ordinanza con la quale smistava l’immondizia della provincia di Napoli ad Avellino, Benevento e Caserta spiegando che si tratta di un provvedimento assolutamente transitorio in vigore fino al 26 ottobre: «Si è preso atto - ha sottolineato - che a causa delle manifestazioni attuate dai cittadini nelle aree contigue alla discarica di Terzigno, nonostante i servizi di accompagnamento degli autocompattatori da parte delle forze dell’ordine, non è possibile assicurare il conferimento di gran parte dei rifiuti nella predetta discarica. Tale situazione, come comunicato da numerosi comuni, comporta l’impossibilità di garantire il regolare servizio di raccolta dei rifiuti urbani, che, in conseguenza, si stanno accumulando nei centri abitati, ivi compreso il capoluogo». I presidenti delle province di Avellino, Benevento e Caserta hanno risposto presentando un ricorso urgente al Tar nel tentativo di bloccare gli sversamenti. Intanto il presidente Cosimo Sibilia sottolinea: «La provincia di Avellino, per intero, non deve, non vuole più pagare il prezzo di gravi inefficienze altrui». Quello di Caserta Domenico Zinzi fa sentire la sua voce e spiega: «Ribadisco con forza la mia opposizione nei confronti tale provvedimento». L’assessore provinciale di Benevento Gianluca Aceto comunica di aver inviato una nota al soggetto gestore della discarica di Sant'Arcangelo Trimonte, la Daneco, con la quale diffida la società ad accettare qualsivoglia conferimento da parte di mezzi di trasporto provenienti dal napoletano. Caldoro ribatte sottolineando: «Bisogna decidere ed intervenire tempestivamente quando la situazione lo richiede. In questi anni troppo spesso si sono rinviate scelte importanti ed oggi i cittadini campani sono costretti a subire fasi di emergenza perché non si sono assunti provvedimenti strutturali quando si doveva». Ma la presa di posizione non ferma la ribellione. A Sant’Arcangelo si tiene un consiglio comunale straordinario e si organizza la mobilitazione. A San Tammaro i cittadini montano le tende e organizzato blocchi per impedire gli sversamenti. La tensione sale anche a Savignano Irpino. E non è soddisfatto neanche il Comune di Napoli. L’assessore Paolo Giacomelli sottolinea che neanche un chilogrammo della spazzatura napoletana andrà fuori provincia e che questo non consentirà alla città di uscire dall’emergenza. È ormai il tutti contro tutti. E la spazzatura per le strade continuea inesorabile ad accumularsi.

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