Ecoballe, disposta l’archiviazione per Pansa e Corona
Alla fine del 2009 la notizia era trapelata, pur dal fitto riserbo mantenuto dalla Procura: i pubblici ministeri napoletani avevano aperto un fascicolo-stralcio sulla gestione delle ecoballe. Coinvolti nell’indagine, tra gli altri, l’allora prefetto Alessandro Pansa ed il magistrato Giovanni Corona, che per un periodo fu consulente giuridico del commissariato per l’emergenza rifiuti. L’indagine ipotizzava presunte violazioni nelle autorizzazioni concesse nel trattamento delle ecoballe. Nel febbraio di quest’anno il fascicolo stralcio era stato trasmesso a Roma, per competenza, insieme con una richiesta di archiviazione. Ieri il giudice per le indagini preliminari della Capitale ha accolto tale richiesta, disponendo l’archiviazione per Pansa (che oggi non è più prefetto di Napoli e svolge un incarico direttivo presso il ministero dell’Interno) e per lo stesso Corona, che nel frattempo è tornato in servizio presso la Procura della Repubblica del capoluogo partenopeo. Sia a Pansa che a Corona veniva contestata l’ipotesi di reato di abuso d’ufficio. Il coinvolgimento di entrambi nell’inchiesta sulle ecoballe - la stessa che ha visto coinvolto Guido Bertolaso - era relativo ad un atto meramente formale, e cioè l’atto ricognitivo. Davanti ai giudici del Tribunale di Roma è anche giunta una richiesta di archiviazione a carico degli altri soggetti coinvolti a vario titolo nell’indagine: e cioè lo stesso Guido Bertolaso e il prefetto Corrado Catenacci. È stato il giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Napoli, Maria Gabriella Pepe, a indirizzare la richiesta formulata lo scorso autunno ai colleghi della Capitale, vale a dire nel distretto competente per le vicende giudiziarie che coinvolgono le toghe napoletane. Come si ricorderà, la vicenda riguardava un filone circoscritto rispetto alle iniziali contestazioni mosse ai tre prefetti. Una vicenda complessa per uno scenario delicatissimo, quello che ha visto protagonisti Bertolaso, Pansa e Catenacci: una storia giudiziaria, che a suo tempo provocò una spaccatura interna alla Procura di Napoli, con la decisione dei due originari titolari dell’inchiesta su rifiuti e commissariato - i pm Giuseppe Noviello e Paolo Sirleo - di non firmare lo stralcio a carico di Guido Bertolaso, diversamente da quanto avevano fatto il procuratore della Repubblica Giovandomenico Lepore ed il sostituto della sezione Ecologia, Maurizio De Marco