"Useremo tutte le discariche" Scatta il piano dei sei giorni
A San Tammaro i rifiuti di Napoli? La Provincia di Caserta insorge e il governatore Caldoro decide di esercitare i «poteri sostitutivi» previsti dalla legge predisponendo un piano straordinario che scatterà nelle prossime ore. La spazzatura destinata a Terzigno (che rischia di restare bloccata sugli autocompattatori) verrà distribuita per almeno sei giorni in tutte e quattro le altre province della Campania. È quanto emerso al termine di un drammatico summit svoltosi ieri in Prefettura. Caldoro ha aderito all’appello di prefetto e questore. «Siamo in grado di intervenire - ha confermato in serata - con i poteri sostitutivi». È già in corso uno screening sulla situazione delle discariche. Ma non si escludono altre vie: ci si appella infatti anche alle Regioni vicine. Da via Santa Lucia l’assessore Giovanni Romano sottolinea che gli sversamenti a Terzigno dovranno riprendere almeno fino a che non sarà riempita cava Sari. Ma potrebbe essere diminuita la quantità di rifiuti che arriva in discarica: dalle precedenti 1800 tonnellate al giorno si passerebbe a 800 tonnellate in attesa del tavolo tecnico che si terrà giovedì, ancora una volta in prefettura. Per quella data la Provincia di Napoli dovrebbe aver messo a punto le eventuali soluzioni alternative alla prevista discarica di cava Vitiello. Intanto si chiede alla gente del Vesuvio di non inasprire la situazione gettando l’intera regione nel caos. Romano si appella al senso di responsabilità di tutti: «Ai presidentidelle province campane – dice - abbiamo chiesto un segnale di disponibilità visto che i problemi più gravi dovrebbero essere superatientro la fine della settimana». Tutti gli appelli, però, sono rimasti finora inascoltati ed è per questo che la Regione ha deciso di intervenire d’autorità. Ieri sera dal presidente Zinzi è partito un comunicato di fuoco per respingere ogni ipotesi di utilizzo del sito di San Tammaro. «La provincia di Caserta –dice - è stata già ampiamente vessata e trascurata da passate gestioni che hanno determinato veri e propri disastri ambientali. Le tante discariche disseminate sul territorio della provincia sono riempite per idue terzi da rifiuti provenienti da Napoli». E poi spiega che se arrivassero altri rifiuti salterebbe il cronoprogramma messo in piedi dall’amministrazione. Ma Cesaro torna alla carica e in un comunicato sottolinea: «Sarebbe opportuno ed encomiabile assistere a qualche episodio in netta controtendenza a quanto accaduto con la Regione Veneto, e registrare la disponibilità, per un periodo breve e limitato, da parte di province e regioni limitrofe, ad aiutarci a risolvere questo momento di difficoltà. Facciamo in modo che il processo verso una gestione ordinaria dei rifiuti sul territorio possa continuare senza ulteriori traumi, e che non si debba tornare a pensare, come qualcuno già fa, a nuove misure straordinarie e all’utilizzo dell’esercito per imporre leggi dello Stato. Sarebbe una sconfitta cocente per tutti agli occhi dell’Italia e del mondo». Poi Cesaro torna sul tema Terzigno e dice: «Sono anche io consapevole che l’apertura di una nuova discarica a Terzigno sarebbe da evitare e ricordoche ieri in Prefettura abbiamo stabilito che giovedì la Regione, la Provincia ed i sindaci dei comuni interessati si riuniranno per esaminareogni possibile alternativa e che già in quella sede verranno esposte leprime risultanze tecniche sviluppate». Intanto chiede ai media di frenare sul terreno delle ipotesi: in sostanza si vuole evitare di mettere in allarme gli abitanti dei Comuni che potrebbero essere chiamati a ospitare la discarica, qualora si trovasse una soluzione diversa a quella di Terzigno. Soluzione che sdovrebbe essere presentata giovedì in prefettura dalla Provincia. E la situazione oggi potrebbe essere aggravata anche dalle proteste dei dipendenti dei consorzi di bacino organizzate dal cartello dei sindacati autonomi: i lavoratori hanno ricevuto ad agosto l’ultimo stipendio.