Bertolaso: cava Vitiello non si cancella Ma è sospesa a tempo indeterminato

I sindaci non firmano l'accordo che prevede anche analisi sulla ex Sari. Prima notte senza scontri a Terzigno
25 ottobre 2010 - Francesco Parrella
Fonte: Corriere del Mezzogiorno

NAPOLI – Bertolaso ha ribadito la validità del documento approvato l’altro ieri a Napoli per risolvere l’emergenza rifiuti. «Ci sarà il rispetto unilaterale dell’accordo» ha detto, nel corso della conferenza stampa in Prefettura. I sindaci dei comuni vesuviani interessati al momento infatti non hanno sottoscritto. L’accordo prevede tra i sei punti la messa in sicurezza della cava Sari, dove dopo le analisi biologiche e ambientali in programma nei prossimi 3-4 giorni andrebbero a sversare solo i 18 comuni della zona rossa del Vesuvio mentre per la cava Vitiello l’utilizzazione resterebbe «sospesa a tempo indeterminato». «Non arretriamo di un passo dal documento approvato», ha detto Bertolaso ribadendo ai sindaci dei comuni interessati che il documento resta sul tavolo per essere firmato in qualunque momento: «cittadini invitate i vostri sindaci a firmare», ha aggiunto. Nel corso della conferenza stampa il capo della protezione civile ha poi spiegato anche il perché Berlusconi non si sia ancora recato a Terzigno: «La colpa è mia – ha detto – Berlusconi si è fatto commuovere dalla popolazione, ma gli ho ricordato che la cava Vitiello non si può cancellare dal piano rifiuti perché il suo uso a discarica è previsto dalla legge», per cui la decisione di un cambio di destinazione «spetta al Parlamento». «Napoli da sabato è sotto una grande opera di pulizia», ha proseguito Bertolaso assicurando che la città entro 3-4 giorni dovrebbe tornare pulita. «La prova del nove sarà il termovalorizzatore di Acerra, il solo a poter bruciare i rifiuti di Napoli, se non lo farà – prevede Bertolaso- le strade di Napoli saranno di nuovo piene di rifiuti». Proprio sul termovalorizzatore ha aggiunto: «Funziona bene, le porte sono aperte potete telefonare e vedere che le due linee funzionano». Per la discarica di Chiaiano che Bertolaso ha ricordato per efficienza non avendo provocato nella popolazione i terribili miasmi avvertiti a Terzigno ha assicurato invece che riceverà gli stessi quantitativi quotidiani di rifiuti conferiti sinora e sempre negli stessi orari. «La vicenda di cava Vitiello non comprometterà il piano rifiuti della Regione», ha concluso. In apertura Bertolaso aveva invece elogiato il virtuosismo della regione: «la Campania è la terza regione d’Italia per lo smaltimento dei rifiuti». Alla conferenza stampa erano presenti il presidente della giunta regionale e provinciale, Caldoro e Cesaro, il prefetto e il questore di Napoli.

CALDORO – Anche per Stefano Caldoro l’accordo «è serio e responsabile». «Un accordo – ha detto il governatore campano dopo aver ringraziato lo stesso Bertolaso per il lavoro svolto all’interno del “Piano Berlusconi 2008” sui rifiuti - che risponde alle esigenze dei cittadini dell’area vesuviana che debbono essere protetti e rassicurati. Non si può favorire – ha aggiunto – la balcanizzazione del territorio. Perciò dobbiamo garantire un ciclo di rifiuti in una regione normale». In settimana è prevista la riunione del Consiglio regionale per discutere il piano rifiuti.

CESARO – «Insieme a Caldoro continueremo sulla strada di non aprire cava Vitiello», ha detto invece Luigi Cesaro, presidente della Provincia di Napoli, prima di dire che si tratta di «una problematica importante per un obiettivo importante».

PRIMA NOTTE SENZA SCONTRI – A Terzigno intanto ieri notte c’è stata una manifestazione pacifica alla rotonda di via Panoramica. I cittadini chiedono di revocare con un decreto la legge 123 che stabilisce l’apertura della seconda discarica nel paese campano, dopo quella di Cava Sari. Prima notte senza scontri di massa, ma c'è stato ugualmente un episodio di violenza. Due pattuglie della polizia sono state aggredite nel centro di Boscoreale da alcuni sconosciuti. Un agente è rimasto ferito ad un occhio. Tre persone sono state fermate con l'accusa di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni e violenza. In via Zabatta, invece, l’accesso alla contestata seconda discarica è stato sempre presidiato da centinaia di agenti in assetto antisommossa.

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