Caos nei Comuni, il sindaco di Quarto annuncia: «Mi dimetto»

Secone denuncia: "Manca un piano per la rotazione negli sversamenti. Ormai ci hanno abbandonato"
18 ottobre 2010 - re.cro.
Fonte: Il Mattino

Quarto. «Sono pronto a dimettermi in segno di protesta, perché da giorni chiedo invano una rotazione equa dei Comuni che conferiscono a Terzigno, ma nessuno ci ha dato ascolto. Ormai noi sindaci siamo abbandonati a noi stessi, con le strade invase dalla spazzatura». È l’amaro sfogo del sindaco di Quarto, Sauro Secone, dopo l’ennesima nottata di tensioni registrate a Terzigno. Secondo il programma dell’Ufficio regionale flussi, il Comune flegreo deve sversare i propri rifiuti nell’invaso vesuviano, ma da giorni le manifestazioni di protesta stanno paralizzando le operazioni di conferimento. Quarto annaspa sotto duecento tonnellate di spazzatura ai bordi delle strade. E la notte scorsa otto operatori e due automezzi della Quarto Multiservizi, la municipalizzata che si occupa della rimozione dei rifiuti, sono stati bloccati a Terzigno nei pressi della discarica: pneumatici squarciati e camion circondati dai manifestanti. Tensione alle stelle, al punto da indurre Secone a prendere ieri mattina contatti con prefettura e questura. «Comprendo la rabbia e l’esasperazione dei cittadini di Terzigno e degli altri comuni vesuviani che vedono il loro territorio ridotto ad immondezzaio di una intera provincia, ma bisogna trovare una soluzione che tuteli anche l’incolumità dei nostri lavoratori e non gravi sui nostri cittadini – sottolinea Secone – Mi sono recato di persona a Terzigno per sincerarmi delle condizioni degli otto operatori della Multiservizi, che da oltre ventiquattro ore non fanno rientro a casa. La rotazione dei Comuni tra le varie discariche avrebbe attenuato i disagi, ma nessuno ci ha ascoltato. Gli automezzi e i dipendenti della Multiservizi non andranno più a Terzigno a rischiare la vita». Minacce di dimissioni, ma anche critiche alla burocrazia regionale. «Da 7 mesi abbiamo chiusi in un garage, bloccati dalla burocrazia regionale, 3 scarrabili, 2 autocompattatori a 3 assi, un autocarro con gru a polipo, un furgonato per i rifiuti urbani pericolosi, un furgone con vasca – denuncia Secone – Mezzi che in questo periodo di crisi ci avrebbero fatto comodo, consentendoci di ripulire la nostra cittadina e fatto risparmiare alle casse comunali i costi dei noleggi. Viviamo sulla nostra pelle, invece, l´ennesimo paradosso di una Regione che lancia solo proclami e slogan. Noi gettiamo la spugna. Ora la raccolta dei rifiuti a Quarto la faccia direttamente la Regione, accollandosi però tutte le sue responsabilità politiche».

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