In commissione dubbi su Acerra. Ma riparte la seconda linea
Riparte la linea due del termovalorizzatore di Acerra. Lo ha comunicato ieri la protezione civile sottolineando: «con qualche giorno di anticipo rispetto ai tempi previsti, la linea 2 ha completato le operazioni di riavvio che hanno fatto seguito agli interventi di manutenzione, e sta regolarmente trattando i rifiuti provenienti dagli stabilimenti di tritovagliatura ed imballaggio. Solo nella giornata di ieri le linee 1 e 2 dell’impianto hanno smaltito 1109 tonnellate di rifiuti, determinando la produzione di 888 Mwh di energia elettrica regolarmente immessa nella rete di distribuzione elettrica nazionale. La conclusione degli interventi di manutenzione in corso sull’ultima delle 3 linee è prevista per il prossimo mese di dicembre». E ancora: «Giova comunque ricordare che l’impianto di Acerra ha trattato, da gennaio ad oggi, 400 mila tonnellate di rifiuti tritovagliati, corrispondenti a circa la metà della discarica attualmente in uso di Terzigno, ed ha prodotto complessivamente - e con valori ambientali inferiori di oltre il 50 per cento a quelli consentiti dalla normativa nazionale ed europea - circa 360mila Mwh di energia» E del termovalorizzatore ha parlato anche il generale Morelli nel corso dell’audizione alla commissione ecomafie spiegando: «la seconda linea per un mese è stata ferma per delle crepe all’interno della caldaia». Le fessure sarebbero state ricucite con una specie di termosaldatura. Un inconveniente, dice il generale, che «ha lasciato perplessi i tecnici. Certo se si dovesse ripetere anche sull’altra linea si potrebbe pensare a un problema strutturale». E a questo punto Morelli ha ricordato che l’impianto è stato regolarmente collaudato e che i tecnici che hanno stilato la relazione si sono assunti responsabilità precise. Il vice di Bertolaso ha anche spietato che gli interventi di manutenzione e miglioramento finora effettuati dalla struttura da lui coordinata ammontano a 50 milioni di euro che saranno defalcati di soldi che l’acquirente dovrà versare alla Fibe. Bisogna infatti ricordare che il prezzo è stato stabilito per legge in 355 milioni. In ogni caso, Morelli ha ricordato che l’impianto di Acerra ha «un rendimento del 92%» bruciando 1.800 tonnellate al giorno su tre linee. E non solo: gli incassi provenienti dalla vendita di energia hanno permesso finora di provvedere alle spese della struttura e ai suoi interventi sul terreno, dalla realizzazione della piazzola di San Tammaro, alla rete stradale di Terzigno e di Acerra.