Ecoballe, parte lo sprint per riaprire il sito
Ottemperare alle prescrizioni più urgenti per ottenere il dissequestro immediato dell'area. Corsa contro il tempo per adeguare il sito di stoccaggio di Pianodardine. Il commissariato conta di completare entro la giornata odierna i lavori indifferibili, dall'impianto antincendio a quello di illuminazione, alla viabilità interna, fino alla realizzazione della piazzola per lo smassamento delle ecoballe e quella per il deposito dell'inerte. Domani, infatti, c'è l'appuntamento con il riesame dal quale si spera di ottenere la revoca del provvedimento di sequestro. Oggi, inoltre, si dovrebbe provvedere al collaudo della seconda piazzola per trasferirvi le ecoballe stoccate sulla prima. Il telo sul quale sono state posizionate è, infatti, deteriorato e andrà rimosso. Difficilmente, però, la prima piazzola verrà sistemata per ospitare altri rifiuti foderati. Più facilmente, verrà adoperata per l'inerte o lasciata libera per le operazioni di smassamento delle ecoballe in caso di incendio. Pure in caso di dissequestro, però, non sarà possibile riprendere da subito lo stoccaggio nell'area. Le 2196 balle già presenti, infatti, dovendo essere stoccate al massimo su tre file di altezza, andranno ad occupare gran parte della seconda piazzola, l'unica già pronta che sarà collaudata in giornata. Nella serata di ieri, intanto, sono ripresi i conferimenti presso il Cdr di Pianodardine. Il commissariato ha, infatti, autorizzato l'evacuazione, ed il trasferimento a Coda di Volpe, nel Salernitano, di un centinaio di ecoballe, consentendo la possibilità di aprire i cancelli dell'impianto ai compattatori per il conferimento di circa 200 tonnellate di immondizia. Oggi, però, si riuscirà a riprendere la raccolta, seppur in maniera parziale e per quantità limitate. Si riprenderà dai servizi indifferibili, nei pressi di carceri, ospedali, case di cura e scuole. Il Cdr dovrebbe garantire almeno una parte dei conferimenti. Anche oggi è, infatti, previsto il trasferimento di alcune decine di ecoballe a Coda di Volpe. Sempre ieri, nel frattempo, dal vertice napoletano tra i commissari De Gennaro e Sottile, il governatore Bassolino ed i presidenti delle province campane sono arrivate notizie positive per l'Irpinia. La De Simone ha strappato a Sottile l'impegno di sollecitare il Governo, si dovrà andare in deroga al piano regionale che prevede i soli impianti di Acerra, Santa Maria la Fossa e Salerno, all'approvazione del progetto di realizzazione di un impianto ArrowBio in provincia. «Per noi - spiega la Presidente - è una grande conquista, perché ci permetterà di chiudere il ciclo e gestirlo senza affanni, mettendoci al riparo da altre eventuali proposte oscene». La De Simone, che ha già presentato il progetto al neo Ministro Rotondi, dal quale si aspetta un sostegno, ieri mattina ha avuto un colloquio telefonico sulla vicenda con la Prestigiacomo. Il processo ArrowBio tratta rifiuti indifferenziati, permettendo di recuperare i materiali riciclabili come metalli ferrosi e non ferrosi, plastica e vetro, di produrre biogas, fertilizzante e addirittura acqua. Che verrà, poi, in gran parte riutilizzata dall'impianto. Il concetto innovativo del processo è, infatti, proprio l'utilizzo dell'acqua per il trattamento dei rifiuti. Solo una minima parte, il 10% circa rispetto ai volumi immessi, finirà in discarica: ma si tratta di materiale assolutamente inerte e non inquinante. Il costo dell'impianto, si parla di circa 15milioni di euro, dovrebbe essere sostenuto interamente dall'ente di palazzo Caracciolo. "Siamo pronti a fare un mutuo" dichiara la De Simone. Diversi i comuni che, secondo la presidente, si sarebbero già candidati ad ospitarlo. L'ipotesi più accreditata resta quella di Vallata o di un'area in alta Irpinia.