Rifiuti, a Terzigno battaglia fino all'alba Boscoreale: vetrine rotte e tricolore bruciato

Il capo della Polizia: dispiace supplenza, se necessario useremo la forza
Gli incidenti dopo ok parlamentari Pdl a seconda discarica
Contro le barricate 200 agenti e 40 blindati. In corso nuovi blocchi
21 ottobre 2010
Fonte: Il Mattino

NAPOLI (21 ottobre) - Momenti di forte tensione e paura a Boscoreale (Napoli), dove un gruppo di persone armate di bastoni ha distrutto le vetrine di diversi negozi del centro storico. La notizia del raid, che si inserisce nel clima difficile scaturito dall'annuncio della seconda discarica in località cava Vitiello a Terzigno, ha gettato nel panico molti genitori che sono andati a scuola a prendere i loro figli prima della fine dell'orario scolastico
Alcuni manifestanti hanno anche bruciato una bandiera italiana in piazza Pace contro la decisione di aprire una seconda discarica in Cava Vitiello a Terzigno. Al pennone del Comune, invece, il tricolore è stato abbassato a mezz'asta ed è stato esposto un drappo viola tra gli applausi della folla presente.
«Non accetteremo mai l'apertura della seconda discarica. Ci opporremo in tutti i modi democratici perchè questo non avvenga». Lo ha detto, rivolgendosi alla folla presente in piazza Pace a Boscoreale (Napoli), il sindaco Gennaro Langella. «Berlusconi aveva promesso che sarebbe venuto da noi. Non ha mantenuto le promesse», ha aggiunto Langella. Il sindaco ieri, dopo la notizia della conferma della discarica a cava Vitiello, ha annunciato di voler lasciare il Pdl.
E intanto alla rotonda panoramica che conduce alla discarica Sari di Terzigno è in corso una manifestazione con alcune centinaia di persone. Si tratta di studenti dell'istituto tecnico commerciale Vesevus di Boscoreale che hanno raggiunto la rotonda dopo aver effettuato un corteo per le strade del comune vesuviano.
Manifestano anche le mamme vulcaniche, cioè le donne protagoniste di una serie di iniziative pacifiche contro la discarica di Terzigno.
I manifestanti si trovano a pochi metri dal cordone delle forze dell'ordine preposte al presidio della strada di accesso dello sversatorio. Gli studenti stanno cantando l'inno di Mameli.

La tensione è altissima dopo una notte di scontri, paura e lacrime a Terzigno. Uno spiegamento massiccio di forze dell'ordine, probabilmente con pochi precedenti, con una azione condotta in tempi rapidi ha sgomberato tutta l'area della rotonda di via Panoramica, la strada di accesso alla discarica Sari.

E sugli scontri della notte è intervenuto il capo della polizia Manganelli: «C'è rammarico per il fatto che temi che altri soggetti sono chiamati a risolvere trovino in un ruolo di supplenza le forze di polizia». «Noi - ha aggiunto - non siamo certo nemici di
chi manifesta, facciamo il nostro lavoro».
La zona era stata presidiata da diverse ore da alcune migliaia di manifestanti, tra cui donne e bambini, portati via al primo accenno di tensioni. Il blitz è stato condotto con una quarantina di mezzi blindati ed oltre 200 uomini tra agenti di polizia, carabinieri e guardia di finanza che a piedi, in assetto antisommossa, impugnando manganelli e scudi, hanno stretto d'assedio tutte le zone circostanti e inseguito i dimostranti che hanno lanciato pietre, oggetti, fumogeni e bombe carta anche contro la squadra del Tg di Sky24 (Guarda il video).

Numerose le cariche
e i lanci di lacrimogeni: alcune persone sono state raggiunte e bloccate all'interno di un deposito di bibite. «Perchè mi picchiate, non sto facendo niente?», ha detto una ragazza piangendo a un gruppo di agenti che l'ha circondata. Gli uomini delle forze dell'ordine sono avanzati alla ricerca degli ultimi manifestanti, mentre i blindati percorrevano la via Panoramica a forte velocità per inseguire chi scappava. Due persone, una donna ed un ragazzo, sono stati fermati e successivamente rilasciati. Altre tre hanno riferito di essere rimaste contuse negli scontri.
L'attacco, con veri e propri corpo a corpo in alcuni casi, è arrivato al termine di una serata di altissima tensione. Un gruppo di giovani con il volto coperto da sciarpe ha lanciato grossi petardi, razzi, pietre e, secondo quanto riferito da alcuni testimoni, due molotov rudimentali nei confronti dei blindati della polizia a presidio della strada di accesso alla discarica. Gli agenti hanno risposto con un ripetuto lancio di lacrimogeni, che sono caduti in mezzo alla folla. Sono stati momenti drammatici, con gente che scappava alla ricerca di un riparo, provocando momenti di panico.


Nella fuga qualcuno
ha rovesciato e bruciato un'auto, sembra appartenente alla polizia. A scatenare la nuova ondata di proteste era stata la decisione dei parlamentari del Pdl campano, insieme con il governatore Stefano Caldoro e i presidenti delle Province di Napoli, Avellino e Salerno, Cesaro, Sibilia e Cirielli, di dare il via libera alla seconda discarica nel Parco nazionale del Vesuvio, in località Cava Vitelli. Si tratterebbe del più grande sversatoio d'Europa. Un via libera che non è affatto andato giù ad amministratori locali (il sindaco di Boscoreale, Gennaro Langella, si è dimesso dal Pdl) e alle popolazioni, che denunciano i gravissimi disagi già provocati dalla prima discarica aperta, la Sari, che sarebbe causa dell'inquinamento delle falde acquifere e dalla quale provengono da mesi miasmi insopportabili. Alla fine della 'battaglia', a terra restano detriti di ogni genere, nell'aria la puzza insopportabile della discarica.

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