Terzigno: una notte che brucia dentro
Nella notte a Terzigno si e' avuto un massiccio spiegamento di forze dell'ordine, probabilmente con pochi precedenti, con una azione condotta in tempi rapidi che ha sgomberato tutta l'area della rotonda di via Panoramica, la strada di accesso alla discarica Sari. Dopo alcune ore di tira e molla tra polizia e manifestanti la polizia, all'1:25 c.a., carica brutalmente le c.a. 600 persone che erano scese in strada per presidiare ancora una notte la loro terra. "La rotonda", riferisce il giornalista Enzo Iandolo, "era stata allestita a mo di set televisivo per l'occasione. Alla fine della nottata si contano diversi feriti tra manifestanti, un'auto della digos e' stata data alle fiamme."
E' amareggiato il gallerista Emanuele Leone Emblema "Ho paura che questa notte abbia decretato la fine della protesta a Terzigno, ma spero di sbagliarmi. La violenza che e' stata pertpetuata ieri notte servirà oggi per far dire ai morelli, ai maroni, ai caldoro ed ai media che qui a Terzigno serve l'esercito stanziale, e l'incremento del controllo poliziesco a cui già da alcuni mesi siamo sottoposti. Serve l'esercito perchè siamo violenti, collusi e teniamo le bombe incendiarie nascoste nei vigneti. Perchè se la folla si dimostra violente allora si può dare ragione allo stato. E se lo stato ha ragione allora la discarica vitiello si può fare. E se si può fare allora sarà la camorra a concorrere alla sua gestione." Ma e' nelle parole di Francesco Paolo Oreste, Consigliere di Boscoreale e poliziotto, che meglio si percepisce tutta la desolazione di queste notti di violenza: "Nel mio cuore e nella mia anima sono le tre di una notte hegeliana, tracimo di rabbia e vergogna per ciò che sono e per ciò che mi vogliono far essere, sono costretto a scegliere tra il silenzio e lo sputo. Terzigno e Boscoreale bruciano e non posso parlarvi solo con il cuore, non posso scrivervi semplicemente quello che ho visto o quello che mi sta facendo bruciare lo stomaco e gli occhi. Non ora. La mia coscienza è già carica di irrisolti e contraddizioni: sono un aspirante cittadino di una città che non esiste più, sono il tutore di una legge che non rispetta il diritto, parlo di idee e speranza tra gente che misura in euro quanto vale ciò che dici. Ora potrei e dovrei soltanto aggiungere altri dubbi ed altri ed altri ancora. E per ora non posso, non ho né pazienza né speranza a sufficienza.E poi a che pro?Per raccontarvi cose a cui non credereste? Qui stanno ammazzando anche i vostri diritti, la vostra coscienza e la vostra dignità. Ma questo ve l'ho già detto. Venite a vedere con i vostri occhi, Io,per ora,non voglio raccontarvi più nulla.Troppo comodo."