Depalma e Lepore cittadini onorari: «Rivolta giusta»

Il vescovo di Nola: porto la vostra croce
Il procuratore: la cammorra è un alibi
Il Sindaco Langella: andremo da Berlusconi
14 ottobre 2010 - Mirella D’Ambrosio
Fonte: Il Mattino

Boscoreale. È stato un giorno di festa che però non ha arrestato la lotta alle discariche ai piedi del Vesuvio: dopo le onorificenze per il vescovo e il procuratore arriva la «notte bianca per la salute». Il messaggio di riscatto dall’oppressione degli sversatoi nell’area protetta è stato consegnato ieri sera, insieme alla cittadinanza onoraria, agli «angeli custodi della città». Il vescovo di Nola, monsignor Beniamino Depalma e il procuratore di Napoli, Giandomenico Lepore, hanno ricevuto la chiavi della città dal sindaco Gennaro Langella, per aver allontanato lo spettro della camorra dietro le proteste antidiscarica. Ai due neocittadini è stato chiesto di diffondere il grido d’aiuto della popolazione vessata dallo sversatoio nocivo ex Sari di Terzigno. La necessità di riscatto della città della pietra lavica è raffigurata dalla scultura consegnata ieri a Depalma e Lepore nell’aula consiliare di piazza Pace gremita di centinaia di persone. È il busto di un uomo che emerge dalla lava pietrificata (dell’eruzione del 1780) a rappresentare «lo sforzo e la sofferenza che affliggono ogni cittadino preoccupato per la salute propria e dei suoi figli oltre che per i danni incalcolabili al prezioso ecosistema del Parco nazionale del Vesuvio che è patrimonio dell’Unesco», ha sottolineato il primo cittadino Langella. Quasi commosso, il vescovo di Nola ha dichiarato: «Da questo momento mi sento impegnato a stare con la mia gente e a portare con loro il peso della croce e la gioia della speranza. Queste chiavi non sono per me ma per la Chiesa, sempre solidale con il popolo». La chiosa è affidata a una citazione del profeta Isaia: «Non potrò mai tacere finché su questo territorio non sorgerà la giustizia». Mentre il procuratore Lepore ha sostenuto: «L’alibi della camorra serve a giustificare tante cose. Le discariche sono dispositivi provvisori che non possono e non devono diventare definitivi. Questa protesta civile è lecita e deve continuare, fate sentire la vostra voce ma rifiutate ogni forma di violenza». Nel corso della cerimonia, Langella ha anche dichiarato che andrà con i colleghi sindaci a protestare a Roma dal premier Berlusconi: «Contro il muro di silenzio assordante e imbarazzante calato nei confronti di questa popolazione esasperata da mesi di sofferenze e costretta a scendere in piazza per invocare il diritto all’esistenza». Continua, intanto, la battaglia contro l’apertura di una seconda discarica nella cava Vitiello. Per informare la popolazione sui rischi per la salute, le «mamme vulcaniche» stanno organizzando una particolare «notte bianca» che ci sarà domani sera. «A Boscoreale i negozi resteranno aperti fino alla mezzanotte, verranno mostrate documentazioni fotografiche e filmate sulle conseguenze per la salute della discarica di Terzigno e come funziona, invece, il ciclo virtuoso del centro di Vedelago - fa sapere la ricercatrice del Cnr, Emilia Vitale, che annuncia - ci sarà anche un gemellaggio simbolico con i cittadini aquilani che come noi scontano i disagi dovuti alla cattiva gestione del post terremoto».

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