Al termine di un'altra giornata di forti tensioni, arriva la notizia che i manifestanti non avrebbero voluto sentire. Il vertice dei parlamentari Pdl riunitosi a Roma con il governatore Caldoro ed i presidenti delle province di Salerno, Cirielli, e di Avellino, Sibilia, stabilisce che la seconda discarica di Terzigno in località cava Vitiello dovrà essere aperta. Subito il sindaco di Boscoreale, Gennaro Langella, annuncia in segno di protesta le dimissioni dal Pdl, e si dice preoccupato per le conseguenze che ci potranno essere sull'ordine pubblico. Un timore condiviso dal presidente della Provincia, Luigi Cesaro, che si appella a manifestanti e forze dell'ordine affinchè si evitino nuove dure contrapposizioni.
La cronaca delle ultime ore intanto fa registrare blocchi stradali in più punti dei comuni vesuviani, un autobus bruciato, una carica della polizia per far passare i compattatori, le forti resistenze degli altri territori della Campania ad accettare i rifiuti di Napoli dove la situazione diventa sempre peggiore. Intere zone dei comuni vesuviani sono state isolate a causa delle vere e proprie barricate realizzate con pezzi di vecchi elettrodomestici, mobili, materassi e spazzatura sversata a terra. È questa la situazione di via Settetermini, circa 300 metri di strada che collegano Boscoreale con i comuni di Torre Annunziata e Pompei mentre è stato necessario lavorare tutto il giorno per rimuovere l'autobus della società di trasporti Eav che è stato bruciato la scorsa notte in via Nazionale Passanti dove ieri era iniziato un altro blocco. Subito dopo l'incendio del mezzo ci sono stati momenti di fortissima tensione tra manifestanti e polizia con lanci di pietre, bottiglie e lacrimogeni.
Alla fine la strada è stata sgomberata ma le conseguenze, anche per effetto del successivo blocco di via Settetermini, sono pesantissime per la mobilità dei cittadini dei comuni vesuviani. Secondo il questore di Napoli, Santi Giuffrè, «la situazione resta molto calda: c'è il rischio che si saldi la protesta dei disoccupati di Napoli con quella contro la discarica» mentre per il procuratore della Repubblica, Giovandomenico Lepore, c'è chi soffia sul fuoco. La protesta ha un «carattere spontaneo», non ci sono prove sul coinvolgimento di organizzazioni camorristiche ma non si esclude «la strumentalizzazione da parte dei centri sociali». A Terzigno hanno sversato 51 compattatori, dopo una carica effettuata dalle forze dell'ordine per far passare i compattatori, mentre altri sono stati rimandati indietro perchè avrebbero dovuto portare i rifiuti nelle altre tre discariche individuate, in via temporanea e per un periodo preciso, dal governatore della Campania, Stefano Caldoro. A venti primi cittadini del Casertano non è affatto piaciuto il provvedimento ed hanno così deciso, in fascia tricolore, di presidiare la discarica Maruzzella di San Tammaro per impedire l'accesso dei mezzi. Per il presidente della Provincia di Benevento, Aniello Cimitile, è solo una «favoletta» pensare che il conferimento verrà effettuato solo per un periodo limitato. E così presenta un ricorso al Tar contro il provvedimento. Il sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino, è preoccupato per l'immagine internazionale che la città darà di se domani sera in occasione del match di Europa League tra gli azzurri e i reds del Liverpool. «Sono arrabbiata. Noi non abbiamo colpe, nessuno ci aiuta». In strada ci sono da raccogliere 1050 tonnellate. I sindaci dell'area vesuviana, che hanno incontrato i manifestanti nei pressi della discarica Sari, quella già attualmente in funzione a Terzigno, ne chiedono la immediata chiusura. Gennaro Cirillo, primo cittadino di Trecase, ed Agnese Borrelli, sindaco di Boscotrecase, hanno presentato con il loro collega di Boscoreale, Gennaro Langella, un esposto alla Procura di Nola con il quale si denuncia l'inquinamento delle falde acquifere provocato dalla discarica stessa. Nello stesso tempo si definisce irremovibile il no alla apertura della seconda discarica in località Cava Vitiello. Ma altrettanto irremovibile appare l'annuncio, in serata, del sì all'apertura della discarica dopo il vertice nella capitale.
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