La paura contagia la provincia «Pericolo per l'ordine pubblico»

La situazione nel Vesuviano mette in difficoltà tutti i Comuni. Chiesto un incontro in Regione: «Caldoro intervenga»
19 ottobre 2010 - Valeria Chianese
Fonte: Avvenire

I cumuli di spazzatura nei cassonetti traboccanti, allungati sui marciapiedi e addossati ai muri delle case, fanno paura Se non si sversa non si raccoglie: è la realtà di una crisi mai risolta, che avanza come un segnale morse: emergenza pausa emergenza. E così dall'inizio dell'estate è di nuovo emergenza dopo la pausa primaverile che pure già portava in sé l'annuncio di una nuova ripresa della crisi della rifiuti. Il sindaco di Napoli, Rosa Jervolino, aveva lanciato l'allarme a parole già lo scorso 4 ottobre, subito dopo il ritrovamento delle molotov lungo la strada della discarica di Terzigno: «E il segnale della possibile presenza di forze eversive anche in città», aveva detto. Preoccupazione confermata dalla Digos, che allora aveva innalzato il livello di allerta in tutta la Provincia
Ma oggi, a Napoli e nei dintorni, ci si trova in una «gravissima' situazione». Tanto che stavolta la Jervolino l'ha messo per iscritto, segnalando la sua preoccupazione per le condizioni igienico-sanitarie e per una possibile esplosione di proteste anche in città con una lettera inviata al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, ai sottosegretari Gianni Letta e Guido Berolaso, ai presidenti di Regione Campania Stefano Caldoro e Provincia di Napoli Luigi Cesaro, al capo dell'unità che gestisce il passaggio dall'emergenza all'ordinario generale Mario Morelli, nonché al Prefetto di Napoli Andrea De Martino. «Limpossibilità di conferimento presso la discarica di Terzigno ha impedito di smaltire notevoli quantità di rifiuti che ora giacciono lungo le strade della città- ha spiegato la Jervolino stessa in una nota, nella quale ha dato annuncio di aver inviato la lettera - tale quantità è giunta a 520 tonnellate alle quali vanno aggiunte le 600 tonnellate contenute in 80 compattatori carichi di rifiuti che non hanno potuto essere conferiti. Si tratta di un grave rischio igienico e sanitario e di un pericolo ner Mordine pubblico che richiedono l'immédiato intervento delle autorità nazionali e locali». Il sindaco ha tra l'altro chiesto al prefetto un incontro urgente con i.presidenti della Giunta regionale e provinciale e ha invitato Caldoro «a voler offrire ogni utile contributo per superare l'attuale fase di difficoltà nell'ambito dei poteri a lui conferiti dalla legge».
Alla richiesta di intervento lanciata dalla Jervolino si accompagna la preoccupazione dell'assessore comunale all'Igiene Urbana Paolo Giacomelli, che segue di ora in ora l'evolversi della nuova emergenza rifiuti che potrebbe avere su Napoli effetti gravissimi: «La situazione è preoccupante. Avanti così non si può andare» commenta e aggiunge speranzoso: «Siamo in attesa del vertice sollecitato dal sindaco, nel quale va trovata una soluzione». Stesso assillo per Sauro Secone, sindaco di Quarto, comune dell'area flegrea, che ieri ha minacciato le dimissioni per la situazione critica in città.

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