Diossina nel sangue, sos all’Asl e ai Comuni

Cittadinanzattiva denuncia l'inerzia degli enti locali sul registro provinciale dei tumori
13 ottobre 2010 - Valerio Nobile
Fonte: Il Mattino

SAN FELICE A CANCELLO. Diossina nel sangue umano e nel latte materno. È lo sconvolgente scenario scoperto dallo studio che il professore Antonio Marfella, ordinario di oncologia presso la Federico II e primario presso l'istituto «Pascale» di Napoli, ha condotto anche nella zona di Cancello, in località Pantano e Calabricito, aree a cavallo tra San Felice a Cancello ed Acerra. Studio che risale addirittura al 2007 ma finora sempre stato ignorato da politici ed istituzioni e che ritorna di stretta attualità in giorni in cui l'assemblea territoriale locale di CittadinanzAttiva ha sottoscritto, insieme ad altri dodici associazioni, non solo facenti parte della rete che cura i diritti del malato, la lettera del presidente provinciale Miggiano per chiedere a gran voce il controllo dell'incidenza delle malattie tumorali in provincia, la pubblicazione dei risultati dello studio «Sebiorec» (avviato in seguito alla rilevazione di alti livelli di diossina nel latte ovino e bovino) l'istituzione del registro dei tumori. Una lettera inviata a settembre a Caldoro, Zinzi, commissariato straordinario Asl di Caserta, commissione regionale Sanità e, via email, ai comuni della provincia: a questi ultimi è stato chiesto di inoltrare al governatore campano la stessa richiesta su carta intestata del Comune. Il tutto «considerato lo stato di degrado ambientale nel quale - si legge nella nota - versano ampie aree del territorio della Provincia, la necessità di ampliare la quota di popolazione coperta dai registri tumori estendendo l’osservazione alla provincia di Caserta, anche utilizzando l’esperienza maturata dai registri esistenti, la non attivazione per la provincia di Caserta dell’istituito registro dei Tumori della Provincia di Caserta» ma anche visto il notevole aumento delle patologie tumorali tra i giovani ed i problemi di fertilità nella zona che viene identificata come Valle di Suessola. «Come assemblea territoriale di San Felice a Cancello nel 2007 - spiega il reggente della sezione locale, Aniello Renga - abbiamo redatto tutta una serie di documenti sul progetto regionale inviati alle autorità competenti. La zona di Cancello si trova all'interno della congiunzione Marigliano-Acerra-Nola, il cosiddetto "triangolo della morte". E gli studi del professore Marfella confermano questa triste realtà, che a novembre in un convegno sarà illustrata a tutti. La cosa sorprendente - continua Renga - è che la regione Campania all'epoca si era mostrata sensibile all'argomento, realizzando lo studio «Sebiorec» in diverse Asl e zone, ma non qui. Per l'Asl di Caserta campioni sono stati prelevati a Maddaloni e Marcianise ma non a pochi passi dal termovalorizzatore dove, secondo la Via (Valutazione d'impatto ambientale, ndr) fatta dalla commissione ministeriale, sarebbe prevista la maggiore ricaduta di polveri sottili e diossina. Da fonti attendibili, tra l'altro, ho saputo che questo progetto regionale è anche abbastanza dispendioso mentre sarebbero stati possibili altri esami meno costosi ed invasivi, e con un maggior numero di campioni». Ma, nonostante diverse sollecitazioni, nulla si è mosso. «Per ora solo il comune di Cervino (retto dal consigliere provinciale, Carlo Piscitelli, ndr), per quanto ne sappiamo ci ha risposto positivamente, utilizzando anche il nostro prospetto. Nessuno ha mai risposto alle nostre istanze».

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