I segreti di Pulcinella
La lista è segreta «perché lo Stato deve arrivare sui siti prima che arrivino le manifestazioni». Silvio Berlusconi ha un'idea tutta sua della democrazia e della dignità. Le sette discariche saranno dunque presidiate dalla truppa, come luoghi militari, con limiti invalicabili e minacce di galera o di peggio per i trasgressori. Niente deve trapelare, altrimenti il progetto crolla. I soldati arriveranno ai siti come ladri nella notte. Invece le avanguardie saranno travestite, per non essere riconosciute.
Saranno festosi gitanti o, chissà, badanti appena sbarcate.
«Lo Stato tornerà ad essere Stato. Nessuna minoranza fermerà i lavori». Anche il concetto di federalismo del primo ministro lascia quindi parecchio a desiderare; ma su questo rifletteranno i suoi alleati. Egli pensa che tutto si possa risolvere con la forza e la destrezza, mentre il consenso delle popolazioni non conta; cercarlo è perdere tempo. Occorre furbizia, e rubare l'attimo a chi si oppone. Lo ha fatto tante volte da industriale; non smetterà certo in politica.
Oltre a sette discariche segrete, sono previsti quattro termovalorizzatori. C'è l'assicurazione che il primo, quello famoso di Acerra, sarà attivo entro il 2008. Nessuno ci crede sul serio, ma molti fanno finta... E milioni di ecoballe sono in paziente attesa. Quelli della Fibe Impregilo, titolari dell'uno e delle altre, sono finalmente felici. Un governo forte e amico è tornato a farsi sentire. Il vento è cambiato: le grandi opere, gli appalti del glorioso passato, rifioriranno.
Nel decreto segreto - ci perdonerete il bisticcio - sono previste tariffe di smaltimento più alte per i comuni che non impostano una raccolta differenziata: è Berlusconi stesso ad anticiparlo. Mostra così che al governo si sa qualcosa dei meriti della raccolta differenziata. Ma si andrà avanti nel modo tradizionale.
Tutta la Campania sarà chiamata a produrre immondizia, quanta più possibile, che la Fibe e i suoi alleati potranno bruciare. Le discariche fioriranno, in un nuovo rinascimento. La camorra avrà buon gioco, muovendosi nella stessa direzione del governo; riaprirà le sue discariche, con grande sollievo delle persone che rispettano i poteri forti, ogni potere. Forse proporrà anche se stessa per un lavoro di guardiania e portierato alle discariche pubbliche e agli inceneritori, per un prezzo di molto inferiore alla paga dei soldati.
Qualche giorno fa il manifesto ha scritto di «democrazia secretata» commentando l'ultimo decreto di Romano Prodi che proponeva di scegliere siti per impianti energetici, ma senza dirlo alla popolazione. Era facile capire che si stava aprendo una varco per il nuovo governo che vi si sarebbe gettato. Era l'ultimo decreto di Prodi in tema di ambiente. Il primo di Berlusconi ne è la fotocopia ingrandita.
Termovalorizzatori e discariche sono soluzioni per l'emergenza e non bastano. Diventeranno soluzioni permanenti e non basteranno ancora. Le grandi opere sono il modo sbagliato per affrontare un problema che è in primo luogo di scelte responsabili, di informazione e conoscenza della popolazione. La raccolta differenziata porta-a-porta ha senso se prima si rifiutano i rifiuti inutili, come gli imballaggi eccessivi; poi si riciclano le materie come il vetro, inviandole all'industria che le deve trattare; a questo punto la raccolta, secondo regole condivise e obiettivi chiari a tutti.
Ricompare così la discussione, la democrazia. Le grandi opere invece finiscono fuori gioco. E anche l'immondizia non c'è più. guglielmo ragozzino