Un pipoppeto salverà la terra avvelenata

Gli alberi ripuliranno la zona da inquinanti
fondamentale l'azione anche per l'aria
13 ottobre 2010 - Fabio Mencocco
Fonte: Il Mattino Caserta

Alcuni alberi piantumati in un’area da recuperare Santa Maria la Fossa. La terra avvelenata dal percolato oggi ha una speranza di recupero. Riqualificare il territorio nei dintorni della discarica di Parco Saurino attraverso la piantagione di pioppi: è questo il progetto in fase di realizzazione attorno al sito di stoccaggio di che è oramai inutilizzato perché ha raggiunto la capienza massima di rifiuti, ma che allo stesso tempo è ancora un pericolo per l’ambiente circostante. Per la discarica si attende la messa in sicurezza ma per i terreni circostanti, che sono stati oggetto anche di invasione di percolato, la situazione non è facile. Il materiale fuoriuscito dalle vasche di contenimento negli anni addietro ha prodotto inquinamento, con presenza anche di metalli pesanti. Ora l’area, però, può essere bonificata grazie all’utilizzo di metodi naturali. La piantagione di pioppi, infatti, è una delle più «efficaci per ridare all’area quelle sostanze nutritive capaci a far produrre frutti. Affinché il processo possa essere completato ci sarà bisogno però di qualche anno», dice Franco Cepparulo, assessore all’Ecologia di Santa Maria la Fossa che si sta interessando dello sviluppo dei lavori. «Le operazioni presso l’area di parco Saurino cominceranno a breve termine, i fondi sono già stati stanziati – spiega Cepparulo – l’area interessata sarà di dodici ettari di terreno, sui cui saranno pianti oltre dodicimila pioppi». L’investimento complessivo ammonta a 60mila euro che sono stati messi a disposizione dalla Regione. L’area su cui verranno piantati i pioppi apparteneva in precedenza al boss dei casalesi Francesco Schiavone. Ora la zona è stata affidata al Comune con la supervisione del consorzio Agrorinasce che gestisce e si interessa dei beni confiscati alla malavita nel territorio della provincia di Caserta. La presenza delle piante arboree servirà dunque per dare vigore al terreno, ma anche per «ripulire l’aria e renderla più respirabile», fa sapere l’assessore all’Ecologia. La questione del cattivo odore proveniente dalle discariche di Parco Saurino e Ferrandole è infatti un problema non secondario, che viene percepito non solo dai cittadini di Santa Maria la Fossa o San Tammaro, ma anche dai residenti nella zona dell’agro aversano. La brezza serale spesso porta la puzza di immondizia nei centri abitati rendendo l’aria irrespirabile. La presenza dei pioppi potrà dunque dare maggiore filtro all’aria, per questo motivo altre 400 piante saranno collocate su un altro terreno confiscato alla camorra, in precedenza appartenuto a Rodolfo Statuto. Questa volta il terreno, circa 1ettaro, si trova più vicino alla zona abitata. Le arboree saranno piantate alle spalle dell’area mercato intitolata a Federico Del Prete e più precisamente in zona galenica, ovvero quella che permette agli arbusti una crescita migliore e più veloce. I lavori per questo innesto di pioppi sono già cominciati, i tecnici del Comune hanno avviato le manovre di coltura dei pioppi che presto saranno interrati. Le aree confiscate alla camorra risorgono per aumentare la qualità della vita dei cittadini, ma in futuro potrebbero anche essere utilizzate per creare un indotto e produrre lavoro. Nelle idee degli amministratori fossatari, infatti, c’è la volontà di sfruttare le piantagioni di pioppi. «I tronchi delle piante che andremo a coltivare tra cinque anni dovranno essere tagliati; nei pressi di Parco Saurino – chiosa Cepparulo – potremmo anche far sorgere una falegnameria per la trasformazione del legno». Ma le iniziative non si fermano a questa, è sempre in piedi infatti l’idea di creare un’isola ecologica da sviluppare proprio nell’area del sito di stoccaggio fossataro, così facendo si potrebbe anche aumentare la percentuale di raccolta differenziata.

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