Al Pascale progetto-pilota per lo studio del melanoma
Paolo Ascierto, direttore dell’Unità Oncologia Medica del «Pascale», tra i massimi esperti del melanoma (uno dei tumori maligni più infidi) ha sempre puntato l’indice contro la passata gestione della Regione che non ha mai voluto assecondare la richiesta avanzata dall’istituto di ricerca di istituire un «registro tumori» per la città di Napoli. Nel frattempo, però, Paolo Ascierto ha ottenuto una grande vittoria: realizzare in Campania un registro per il melanoma. Un lavoro a cui pensava da tempo e che non ha uguali nel resto del paese. L’iniziativa partirà il prossimo primo novembre ed è stata finanziata da una casa farmaceutica, la Bristol Mejers Squibb, che ha investito nel progetto settecentomila euro. «Ho attivato - spiega il ricercatore - insieme con l’Intergruppo Melanoma Italiano il registro internazionale del melanoma. Un lavoro che porta la firma anche di Maurizio Montella, responsabile dell’Epidemiologia del Pascale e che vede Napoli come città pilota. Il progetto coinvolgerà una cinquantina di istituzioni sul territorio nazionale». Il registro si pone l’obiettivo di andare a verificare le zone di incidenza del melanoma e di verificarne le ipotetiche cause. Questo tumore è più frequente al Nord (dodici casi ogni centomila abitanti). Scende a sei casi in Sicilia (sempre ogni 100mila abitanti). Dalle nostre parti la media è di otto casi. Da un lato, dunque, l’assenza di un registro tumori a Napoli. Dall’altro un progetto pilota, finanziato, però, da privati. Il professore Ascierto ribadisce quindi il suo disappunto circa l’assenza del registro tumori. Dichiara: «È arrivato il momento di attivare un efficiente registro su tutto il territorio della Campania, esattamente come accade nelle regioni del Nord. Non è possibile oggi stabilire se in un quartiere della città si registrano più casi di tumore rispetto a un altro. Invece è fondamentale per la ricerca avere la fotografia del territorio. È indispensabile sapere, per esempio, quanti sono i casi di un certo tipo di tumore a Soccavo e quanti all’Arenella. Nella altre città d’Italia, da Genova a Milano ad Aviano il registro è relazionato con l’istituto tumori. Purtroppo da noi le richieste avanzate alla Regione sono rimaste inascoltate. E nessuna risposta hanno avuto le interrogazioni di Marcello Taglialatela e Salvatore Ronghi». «La Lega Italiana Lotta ai Tumori da anni cerca di fare un monitoraggio supportata dal registro tumori della Napoli 4. Ma non è una foto reale del fenomeno. Ripeto, è necessario, anzi indispensabile, l’istituzione di un vero registro tumori della Regione Campania che sia allocato presso l’Istituto Pascale» conclude il ricercatore.