«Exit strategy» sui rifiuti, il Pdl affida la missione a Russo
All’ordine del giorno nella riunione, ieri a Roma, dei parlamentari campani del Pdl solo la discussione della legge delega 42. Quella che istituisce il federalismo, per capirci. Ma alla fine si vira sui rifiuti. E sulla nuova crisi che potrebbe aprirsi agli inizi di gennaio, quando andrà in esaurimento la discarica di Terzigno. Una data che coincide con il passaggio ufficiale alle Province della gestione del ciclo dei rifiuti. Troppo poco tempo per organizzare una macchina così complessa. Con i comuni poi, senza risorse a causa dei vincoli del Patto di stabilità. Si rischia il collasso. Serve un exit strategy precisa per i prossimi 24 mesi, secondo il Pdl campano che ha deciso di affidare questo compito a Paolo Russo, attuale presidente della commissione Agricoltura ma soprattutto ex numero uno di quella d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti. Sa bene come funziona la macchina e ora ha la mission precisa di trovare una via d’uscita discutendone direttamente con Berlusconi. Entro questo fine settimana o all’inizio della prossima. Situazione arrivata ormai a un punto morto. Da un lato Guido Bertolaso disposto sì a muoversi dalle sue posizioni ma solo di poco. Ovvero si può pensare a una deroga al Patto per le realtà che investano in impianti per un ciclo virtuoso dei rifiuti. Ma niente da fare su proroghe, né di un anno, né di sei mesi, per il passaggio dei poteri alle Province e, soprattutto, sull’apertura della seconda discarica di Terzigno e di quella di Serre nel salernitano. Su proroga e aperture dei due sversatoi il capo della Protezione civile ha fatto già sapere, anche in una lettera al Cavaliere, come non esistano margini di trattative. Un cul de sac per i parlamentari del Pdl che contano ora in un intervento diretto del Cavaliere. Da qui la mission affidata a Russo che ha poco tempo davanti. Nelle prossime ore il parlamentare pdl conta di elaborare un piano strategico per i prossimi 24 mesi su 4 punti cardine su cui ci sia concordia assoluta con i 5 assessori provinciali all’Ambiente, quello regionale e il coordinamento del partito. Anzitutto l’ipotesi di una proroga, anche breve, sul passaggio dei poteri. Poi una richiesta di deroga al Patto ma soprattutto lo scioglimento del nodo compensazioni. Ovvero i soldi dovuti ai comuni che hanno ospitato e ospitano impianti o sversatori sul loro territorio. Si stanzino questi soldi, sarà il pressing. In cambio si studi la possibilità per le amministrazioni di accendere mutui presso la Cassa depositi e prestiti per pagare così i debiti contratti negli anni scorsi con il commissariato. Un modo per alleggerire almeno l’intera situazione finanziaria. Poi l’incontro con Berlusconi e Bertolaso per presentare il piano redatto da Russo e capire i margini di manovra.