Scontro sulla diffusione dei dati «È colpa dei terreni vulcanici»
Asìa: "Situazione grave già dal 2009"
Dalla Provincia di Napoli arriva subito la precisazione: «Nessuna analisi delle acque da parte nostra». Sarà ma in serata l’Asìa fa notare come l’acqua della falda di Terzigno fosse «scadente» era già emerso nei rilievi del 2009 effettuati dall’azienda speciale del comune di Napoli che si occupa della raccolta dei rifiuti. Per l’assessore provinciale all’Ambiente Giacomo Caliendo «i rilievi sono di competenza dell’Arpac e dell’Asìa, gestore della discarica Sari, che ha affidato le analisi alle società Ecosistem srl e Natura srl. Tanto i dati dell’Arpac quanto quelli delle società incaricate dall'Asia, rilevano alcuni parametri al di fuori della norma, ma tali parametri sono registrati tanto a monte quanto a valle della discarica in oggetto. Ciò potrebbe significare che questi dati siano correlati alla natura del suolo vulcanico, oppure che eventuali inquinamenti non siano imputabili alla discarica Sari». Poi l’assessore spiega: «Il 28 settembre scorso, la responsabile della direzione della tutela del suolo ingegner Maria Teresa Celano ha chiesto all’Arpac un nuovo campionamento dell'area, auspicando che lo stesso possa essere effettuato in un’area ancora più ampia, proprio per valutare se la concentrazione di taluni elementi sia dovuta alla natura vulcanica del terreno». Precisazioni per ribattere al commissario regionale dei Verdi Francesco Borrelli che qualche ora prima aveva accusato la provincia per le analisi. Poi tuonava: «La documentazione con le analisi è stata inviata immediatamente alla Procura della Repubblica. Ci domandiamo come mai queste analisi realizzate nei mesi e nelle settimane scorse e inviate al ministero dell’Ambiente e al comune di Terzigno, per sollecitare interventi di bonifica urgenti, siano venute alla luce solo oggi e sollecitiamo tutte le autorità preposte ad intervenire rapidamente». In serata l’Asìa sembra confermare i dati anomali venuti dalle analisi. «I valori riscontrati che vengono effettuate mensilmente dalla nostra società e trasmesse a tutti gli organi competenti, sono in linea con quelli delle analisi effettuate ad inizio attività nel 2009. Analisi che confermano altresì lo stato scadente della falda acquifera - spiega l’Asìa - evidenziato già nella relazione idrogeologia di progetto redatta dal sottosegretariato di Stato della presidenza del Consiglio dei ministri il 22 luglio 2008».