«Carcere per chi blocca le discariche»
Diciassette articoli in ventisei pagine. Ecco il decreto «Misure straordinarie per fronteggiare e risolvere l'emergenza nel settore dello smaltimento dei rifiuti nella regione Campania e ulteriori disposizioni di protezione civile». Tra le tante prescrizioni, probabilmente quelle che prevedono un impianto di termovalorizzazione nel Comune di Napoli e il riassetto delle competenze giudiziarie in materia ambientale rappresentano i veri punti di svolta rispetto al passato: due aspetti che contribuiscono a esibire il rinnovato e invulnerabile profilo del sottosegretario presso la Presidenza del Consiglio dei ministri «preposto alla soluzione dell'emergenza rifiuti nella regione Campania».
La nomina di Guido Bertolaso, anticipata con largo anticipo dal Corriere del Mezzogiorno, traccia, infatti, una nuova figura con superpoteri discrezionali. Esce di scena, invece, il prefetto Gianni De Gennaro che rimarrà giusto il tempo (un mese circa) per il passaggio di consegne. Nel corso della seduta del Consiglio dei ministri si sono registrati momenti di tensione tra il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, e quello dell'Interno, Bobo Maroni, sull'impiego dei militari a presidio dei siti e degli impianti di smaltimento. La Russa già nei giorni scorsi aveva chiesto un impegno più decoroso per i militari.
Ma vediamo, con ordine, i punti del provvedimento.
I capi missione
Entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore del decreto, «in sostituzione dei commissari delegati, il sottosegretario, con proprio decreto, provvede alla nomina di uno o più Capi Missione con compiti di amministrazione attiva da esercitarsi su delega del medesimo sottosegretario, definendo le strutture di supporto sia sotto il profilo dell'organizzazione che del funzionamento».
I siti strategici
Nell'articolo 2 del decreto è fatta esplicita menzione che «i siti, le aree e gli impianti comunque connessi all'attività di gestione dei rifiuti costituiscono aree di interesse strategico nazionale». Non solo, «la forza pubblica, i prefetti, i questori, le forze armate e le altre autorità competenti attuano con immediatezza le determinazioni del sottosegretario per l'approntamento e la protezione dei siti, nonché per la gestione dei rifiuti». Tra le superattribuzioni di Bertolaso è previsto al comma 9 dell'articolo 2 del decreto che «fatta salva l'ipotesi di più grave reato, chiunque impedisca, ostacoli o renda difficoltosa la complessiva azione di gestione dei rifiuti è punito a norma dell'articolo 340 del Codice penale » (interruzione di servizio pubblico). Inoltre, «chiunque distrugge, deteriora o rende inservibili, in tutto o in parte, componenti impiantistiche e beni strumentali connessi con la gestione dei rifiuti, è punito ai sensi dell'articolo 635, comma 2, del Codice penale». Il sottosegretario, «in ragione del fondato pericolo di interruzione, ostacolo o alterazione della regolare attività di gestione dei rifiuti, può disporre, con proprio provvedimento, la precettazione dei lavoratori a qualsiasi titolo impiegati nell'attività di gestione». E nel caso di «indisponibilità, anche temporanea, del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti derivante da qualsiasi causa, è autorizzato il ricorso ad interventi alternativi anche attraverso il diretto conferimento di incarichi ad altri soggetti idonei».
La competenza giudiziaria
È questo l'articolo che segna il vero punto di svolta. «Nei procedimenti relativi ai reati riferiti alla gestione dei rifiuti ed ai reati in materia ambientale nella regione Campania, nonché a quelli ad essi connessi a norma dell'articolo 12 del Codice di procedura penale, le funzioni di cui al comma 1, lettera a), dell'art. 51 del Cpp» (attribuzioni del procuratore distrettuale) «sono attribuite al procuratore della Repubblica presso il tribunale del capoluogo di regione che le esercita personalmente anche in deroga a quanto previsto dall'art. 2 del D.lgs 20/2/2006. Nei procedimenti indicati le funzioni di giudice per le indagini preliminari sono esercitate da magistrati del tribunale del capoluogo di regione. Sulle richieste di misure cautelari personali e reali decide il tribunale del capoluogo di regione in composizione collegiale. Non si applicano le previsioni dell'articolo 321 comma 3-bis del Cpp. Nei procedimenti nei quali si ravvisa il coinvolgimento della criminalità organizzata si applicano le disposizioni dell'art. 371-bis del Cpp in materia di attività del procuratore nazionale antimafia ». È previsto anche che su richiesta del procuratore del capoluogo campano «il procuratore generale presso la Corte di Appello competente può, per giustificati motivi, disporre che le funzioni di pubblico ministero per il dibattimento siano esercitate da un magistrato designato dal procuratore presso il giudice competente». Le disposizioni citate «si applicano anche ai procedimenti per i quali non è stata esercitata l'azione penale e iniziati prima della data di entrata in vigore del decreto. A cura del «magistrato che procede e non oltre dieci giorni» dal decreto legge, «gli atti dei relativi procedimenti sono trasmessi al procuratore della Repubblica». Non solo: «le misure cautelari eventualmente disposte prima» del decreto «o convalidate da giudice diverso da quello indicato (...) cessano di avere effetto se entro venti giorni dalla trasmissione degli atti il giudice non provvede a norma degli artt. 292, 317 e 321 del Cpp». Il provvedimento contempla l'«adeguamento degli organici» in relazione «alle aumentate esigenze» degli uffici. Per la durata dell'emergenza «le aree destinate a discarica e a stoccaggio potranno essere sottoposte a sequestro preventivo quando ricorrono gravi indizi di reato, sempreché il concreto pregiudizio alla salute e all'ambiente non sia altrimenti contenibile ».
Gli impianti
L'impianto di Acerra brucerà, come previsto, 600 mila tonnellate annue e sono confermate tutte le deroghe finora varate. Via libera anche all'impianto di Santa Maria la Fossa. L'articolo 6 introduce una «valutazione sul valore» degli impianti di Cdr da parte di una commissione di 5 membri «di comprovata professionalità » nominati dal presidente della Corte di Appello di Napoli, che «tenga conto dell'effettiva funzionalità, della vetustà e dello stato di manutenzione » degli impianti stessi. Ciò anche in funzione della acquisizione futura da parte della società affidataria. Il termovalorizzatore di Napoli diventerà una realtà. «Il sindaco di Napoli individua, entro 30 giorni dalla pubblicazione del decreto sulla Gazzetta ufficiale, il sito dell'impianto ». In caso di «mancato rispetto » del termine, il Consiglio dei ministri, su proposta del sottosegretario Bertolaso, «delibera in via sostitutiva l'individuazione dell'area anche in deroga alle previsioni urbanistiche vigenti». Per altri tre anni, poi, è prorogato in Campania lo stoccaggio dei rifiuti in attesa di smaltimento
Le discariche
È molto probabile che Chiaiano sarà inserita. Così come Terzigno e forse finanche Valle della Masseria. Tuttavia, per ora, gli invasi restano secretati. Ma l'articolo del decreto che disciplina il ricorso alle discariche prevede, in particolare, il pronunciamento della conferenza dei servizi sull'apertura dei siti. La Conferenza è tenuta a «rilasciare il proprio parere entro e non oltre sette giorni », superati i quali sarà il governo a esprimersi sul rilascio della Via entro i sette giorni successivi. E qualora il parere della Conferenza dei servizi sia negativo, il governo «si esprime entro i sette giorni successivi su parere del sottosegretario ».
La raccolta differenziata
Ai Comuni che non raggiungeranno la soglia di differenziata del 25% entro il 31 dicembre 2008, il 35% entro il 31 dicembre 2009, e il 50% entro il 31 dicembre 2010 «è imposta una maggiorazione sulla tariffa di smaltimento dei rifiuti indifferenziati pari» alla percentuale non raggiunta (25%; 35% e 50%) dell'importo stabilito per ogni tonnellata di rifiuto conferita agli impianti di trattamento ». I sindaci invieranno mensilmente a Bertolaso i dati di produzione dei rifiuti e di differenziata. I presidenti di Provincia, entro i 30 giorni dalla pubblicazione del decreto, dovranno adoperarsi per disincentivare «l'utilizzo dei beni usa e getta» (escluse le strutture sanitarie). «I consorzi di bacino delle province di Napoli e Caserta sono sciolti e riuniti in un unico Consorzio la cui gestione è affidata ad un soggetto da individuare con successivo provvedimento del sottosegretario». Il termine dei 30 giorni è fissato anche per il Comune di Napoli e l'Asia per presentare un piano per la differenziata «adeguato alla popolazione residente», altrimenti sarà il sottosegretario ad operare in sostituzione. Sono previsti 140 milioni per il triennio 2007/2010 per gli interventi di compensazione ambientale.
La copertura finanziaria
All'onere derivante dall'attuazione del decreto «stabilito in complessivi 347 milioni» per il 2008 e 47 milioni per gli anni 2009 e 2010, «si provvede a valere sulle risorse del Fondo per le aree sottoutilizzate ».
Le deroghe
Tanti, infine, i riferimenti normativi ai quali deroga il decreto in materia ambientale, igienico-sanitaria, prevenzione incendi, sicurezza sul lavoro, urbanistica, paesaggio e beni culturali.