Terzigno: cariche della polizia e scontri «Picchiati disabili e una donna incinta»
NAPOLI - Terzigno di nuovo nel caos: cariche della polizia per rimuovere il blocco dei manifestanti che occupano via Zabatta nei pressi della rotonda che porta alla discarica di Terzigno. In strada una vera e proprio barricata di fuoco realizzata con suppellettili varie. I manifestanti hanno risposto alla carica con una sassaiola e lancio di bottiglie nei confronti delle forze dell’ordine.
Quattro camionette di polizia e dei carabinieri, con altre tre auto, sono riuscite, dopo scontri e momenti di fortissima tensione, a passare il blocco che impedisce l’accesso alla discarica Sari di Terzigno. Alla rotonda di via Panoramica resta un presidio formato da oltre 200 persone. «Hanno caricato donne con le mani alzate» dice uno dei manifestanti, «una donna si è sentita male ed è stata soccorsa con l’ambulanza».
Le testimonianze. «Stavamo occupando la rotonda quando quattro camionette della polizia sono giunte e hanno forzato il blocco stradale che avevamo messo su con cumuli di arbusti, legna e suppellettili». Così l’avvocato Lucio Pisacane, che abita in via Panoramica a Boscoreale nei pressi della rotonda dove si sono verificati gli scontri tra polizia e manifestanti. «Ci siamo distesi a terra, sotto le camionette, ma siamo stati presi di forza e picchiati con i manganelli - racconta Pisacane - tra di noi c’è anche una donna incinta e un invalido. La donna è svenuta mentre l’invalido è in preda a una crisi». «Ci hanno detto che dovevano raggiungere la discarica per dare il cambio ai colleghi - aggiunge Pisacane - e poi hanno reagito al blocco forzandolo con dei mezzi corazzati». Secondo quanto riferiscono alcuni manifestanti, una decina di persone finora estranee alla protesta «sta accumulando materiale come bottiglie e pietre». Ora regna una calma apparente ma restano i presidi.
La protesta a Terzigno è cominciata sabato mattina quando alcuni compattatori vìolano il divieto amministrativo di sversamento diurno, in particolare camion di Enerambiente, appaltatrice Asìa della raccolta (che solo venerdì scorso aveva ricevuto un'interdittiva antimafia) carichi di percolato e grondanti percolato. Nelle foto scattate dai comitati (a sinistra) si nota addirittura che un camion ha un apposito tubo per sversare percolato in eccesso direttamente sulla strada. I comitati chiamano l’Asl che si dice «non competente» allora decidono di non far passare i camion. I comitati denunciano: per la puzza un ragazzo accusa un malore, ha una crisi di epilessia. La protesta cresce fino alle cariche dall’altra notte. I camion non passano.