Frana di Montaguto, scatta la terza fase
scadono oggi i termini per presentare le offerte
Montaguto. Scadono oggi, alle ore 12, i termini per presentare un’offerta economica per i lavori alla frana di Montaguto. Si conclude, infatti, una «procedura negoziata senza preventiva pubblicazione di bando di gara» per regolare l’affidamento dei lavori per la realizzazione di tre progetti di mitigazione del rischio e messa in sicurezza provvisoria del territorio, franato nel marzo scorso. La spesa prevista è di 10 milioni di euro. Nel momento in cui le piogge cominciano a preoccupare, si realizza quella che Bertolaso ha chiamato «terza fase». La procedura riguarda, in particolare, la realizzazione di opere di drenaggio delle acque superficiali e profonde dalla zona medio-alta di frana e del «lago Maggiore», canale per la deviazione delle acque del ruscello Nocella dalla zona di frana; opere di drenaggio delle acque superficiali e profonde dalla zona medio-bassa di frana. Nel frattempo sono stati completati i lavori urgenti sulla frana di Montaguto, che hanno garantito il contenimento del fenomeno, ed è stato elaborato un programma per le opere di stabilizzazione dal dipartimento della Protezione Civile, in collaborazione con l’Università di Firenze. Per arrivare a questo risultato si è reso necessario coinvolgere più soggetti: Sovrintendenza dei Beni Culturali, Corpo forestale, Autorità di Bacino della Puglia, Prefettura di Avellino, Genio Civile di Ariano Irpino, Arpac di Avellino, Comunità Montana dell'Ufita, i comuni di Montaguto, Savignano, Greci e Bovino, Commissariato di Governo della Regione Campania, Anas, Ferrovie dello Stato e undicesimo Reggimento Genio Guastatori di Foggia. I progetti sono stati redatti in collaborazione con l'Università di Firenze, centro di competenza del dipartimento della Protezione Civile, coinvolta nell’intervento di contenimento del fenomeno sin da aprile scorso con l’istallazione di un sistema radar basato a terra. La riduzione dell’acqua e dell’accumulo di materiale presente sul versante franoso di Montaguto è stato l’obiettivo degli interventi realizzati sotto il coordinamento della protezione civile, con la collaborazione di esercito, dipartimento di scienze della terra-Unifi, Irpi di Torino, Anas, Rfi, enti locali. In una prima fase di lavoro è stata ripristinata la funzionalità dei collegamenti ferroviari e stradali, con la rimozione del terreno e la riprofilatura del piede di frana. L’allontanamento del materiale franoso ha consentito la riapertura della tratta ferroviaria Benevento-Foggia il 7 giugno scorso e della variante della statale 90 il 10 luglio. Gli strumenti di monitoraggio, gestiti dall’Università di Firenze e dall’Irpi di Torino. continuano a rilevare il movimento del corpo di frana, che a settembre 2010 si muoveva con una velocità inferiore al centimetro al giorno. La seconda fase di attività, ancora in corso, riguarda gli interventi per la riduzione delle acque lungo il corpo di frana, così da limitare la velocità del movimento e la riattivazione della frana nella stagione autunnale, peraltro anticipata dalla attuali piogge. I lavori sono iniziati nella parte alta della frana e proseguiranno nella parte medio alta, media e medio bassa.