Terzigno, la protesta riparte dai falò stop ai camion dell’immondizia

Giallo sull'ampliamento dell'ex-Sari
Il Sindaco Langella: mai dalto l'ok decideremo con un referendum
11 ottobre 2010 - Mirella D'Ambrosio
Fonte: Il Mattino

Boscoreale. Appena spento il fuoco dei calderoni, pieni zeppi della cenere di migliaia di tessere elettorali, si riaccende la polemica sulle azioni da intraprendere per impedire l'apertura di una seconda discarica nel Parco Nazionale del Vesuvio. Intanto i blocchi dei camion che vanno a sversare alla cava Sari di Terzigno sono proseguiti fino all'alba, quando le pire si sono spente e la gente è rientrata a casa. Ostacolato fino all'alba il regolare conferimento dei rifiuti con i camion costretti ad aspettare all'uscita del casello di Palma Campania. Solo intorno la situazione si è regolarizzata. E proprio ieri mattina, decine di cittadini sono andati da Langella a chiedere spiegazioni: in città si era sparsa la voce che il primo cittadino avesse dato parere favorevole all'ampliamento dello sversatoio. «Smentisco categoricamente la mia disponibilità ad ampliare la discarica rifiuti ex Sari pur di non aprire la seconda in cava Vitiello. Ogni decisione sarà sottoposta a referendum popolare - ha detto Langella - politici di professione o aspiranti tali, stanno cercando di strumentalizzare per infangare la brillante azione politico-istituzionale finora condotta dalla mia amministrazione». Un’accusa per niente velata alle opposizioni - a livello locale, provinciale e regionale - quella del sindaco che per primo ha guidato i cortei di protesta fino ai cancelli della discarica, indossando la fascia tricolore, appoggiando la battaglia per la salute dei cittadini di Boscoreale, Terzigno, Boscotrecase e Trecase. E' amareggiato l'esponente politico del Pdl, che con lo sciopero della fame - fatto per quattro giorni - ha attirato l'attenzione nazionale sullo scempio ai piedi del Vesuvio. «Non vi è alcuna trattativa in corso tra i sindaci del territorio e i massimi livelli istituzionali in merito a soluzioni diverse dall'opposizione categorica alle discariche - e aggiunge - come ho avuto modo di annunciare due giorni fa in consiglio comunale, qualsiasi soluzione che ci verrà prospettata, prima di ogni decisione, la sottoporremo a referendum popolare perché è giusto che sia la cittadinanza ad esprimersi per le sorti del proprio futuro. Sia chiaro una cosa - ha voluto sottolineare il primo cittadino - non abbiamo nulla da trattare. Saremo irremovibili al cospetto dell'eventuale imposizione dell'apertura della seconda discarica. Continueremo a invocare la modifica della legge affinché venga esclusa la cava Vitiello dai siti destinati a discarica». Il Consiglio di venerdì scorso, infatti, aveva riaffermato in modo inequivocabile l'assoluta contrarietà all'apertura di una nuova discarica rifiuti nel Parco Nazionale del Vesuvio e il netto rifiuto a qualsiasi eventuale offerta di ristoro economico quale compensazione per l'apertura della nuova discarica di cava Vitiello. «Cosa potrà mai risarcirci della vita che ci è stata tolta? Quanti soldi ci vorranno per ridare serenità e salute ai nostri bambini?», avevano chiesto le rappresentanti delle Mamme Vulcaniche presenti nell'aula consiliare. Riguardo alla visita di Berlusconi il sindaco Gennaro Langella ha affermato che: «Se entro un termine ragionevole il premier non sarà qui tra noi, saremo noi a recarci da lui per conoscere le sue reali intenzioni».

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