Liquidazioni Saba il Comune non paga Il 19 c’è lo sciopero
Dal 16 settembre chiedono al Comune una convocazione urgente per risolvere il problema del mancato pagamento dei Tfr e degli altri emolumenti lasciati in sospeso dalla ditta che prima provvedeva alla raccolta rifiuti nel capoluogo, ma niente da fare. Di avvertimenti, i sindacati ne hanno inviati diversi prima di decidere per lo sciopero che il 19 ottobre lascerà le strade di Caserta tra i rifiuti. La querelle è antica, nel senso che per la seconda volta, in pochi anni, si ripresenta. Era successo infatti con il passaggio di cantiere tra la Sace di Pagano e la Saba (tfr, parte dell’ultimo stipendio e ferie non godute che spariscono nel nulla insieme a una serie di benefit legati all’inquadramento), succede adesso che la Saba ha dovuto - dopo la revoca del certificato antimafia - cedere il passo a Caserta Ambiente srl, l’associazione temporanea di imprese che si è aggiudicata l’appalto dopo una serie innumerevole di rinvii. Subito, al tavolo della contrattazione (Comune, sindacati, nuova ditta) si era posto il problema degli «insoluti» che la società uscente lasciava in eredità. A partire dal trattamento di fine rapporto. Questa volta però i sindacati non hanno mollato la presa. «In riferimento agli oneri assunti alla Prefettura di Caserta nel corso della riunione del 30 giugno in ordine al pagamento delle spettanze conclusive ai lavoratori dei servizi ambientali del cantiere di Caserta, già dipendenti della società Ecologia SA.BA. srl e transitati per effetto del passaggio di gestione al nuovo appaltatore Caserta Ambiente srl, le scriventi organizzazioni sindacali - si legge in una nota inviata all’amministrazione il 16 settembre scorso - fanno presente che a distanza di quasi tre mesi il Comune di Caserta non ha onorato ancora l'impegno assunto di anticipare la somma necessaria utile a liquidare le competenze». La procedura di raffreddamento con la contemporanea proclamazione stato di agitazione non ha avuto esiti positivi, come si è potuto verificare nella riunione tra la parti il 28 settembre. Da qui la giornata di sciopero.