Azienda con 1600 capi sequestrata dalla Forestale

Dall'allevamento tonnellate di scarichi nel Volturno

I liquami non finivano in una vasca di raccolta ma attraverso canali nascosti nel sottosuolo si immettevano nel fiume

10 ottobre 2010 - Claudio Coluzzi
Fonte: Il Mattino

Azienda di bufale Scarichi abusivi, microdiscariche lungo le sponde del Volturno. Uno scenario impressionante quello denunciato dagli attivisti del Wwf nel corso di una recente ricognizione, documentata anche attraverso fotografie, nel territorio attraversato dalla più importante risorsa idrica della provincia di Caserta. Quel dossier è stato inoltrato nei mesi scorsi alla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua vetere e ne è nata un’indagine a largo raggio coordinata dai sostituti procuratori Donato Ceglie e Giuliana Giuliani. In campo gli uomini del Corpo forestale dello Stato il cui lavoro ha prodotto ieri il primo risultato operativo. Un’azienda zootecnica della località Torcino del Comune di Ciorlano, nell'Alto Casertano è stata sequestrata perchè, a conclusione di controlli, è stato accertato che attraverso un sistema di canalizzazioni interrate, sarebbero stati smaltiti illecitamente, direttamente nel fiume Volturno, ingenti quantitativi di rifiuti liquidi, costituiti da liquami dei circa 1600 animali allevati. L'operazione costituisce il primo risultato di una serie di operazioni di monitoraggio delle situazioni di criticità ambientali lungo le sponde del fiume Volturno, ancora in corso, su input del comandante regionale, il generale Ferdinando Fuschetti. «Sono state rilevate numerose situazioni di degrado ambientale - dice Nicola Costantino, responsabile provinciale del Corpo Forestale - derivanti dall'azione antropica che si concretizza sempre più frequentemente nell'abbandono indiscriminato di rifiuti, pericolosi e non, in scarichi e smaltimenti illeciti di rifiuti solidi e liquidi». L’azienda in questione aveva una sola vasca di stoccaggio degli escrementi degli animali e insisteva su un’area insufficiente, secondo i parametri normativi, per allevare 1600 capi di bestiame senza produrre danni per l’ambiente. Così buona parte degli escrementi finivano nel Volturno attraverso dei canali sotterranei e immettevano un grande quantitativo di nitrati nel corso d’acqua con danni enormi per il suo ecosistema. Il Wwf aveva censito lungo tutto il corso del Volturno circa 70 micro discariche dove erano stati ritrovati materiali di ogni genere, dalle lamiere di eternit passando per gli scarichi edili e terminando con carcasse di bufale. Questo è dunque lo stato degli argini del fiume, che si aggiungono a una qualità dell’acqua non elevata a causa degli scarichi che abusivamente vengono immensi all’interno del corso del fiume. «Per fortuna non tutti i cittadini sono incivili», ammette Alessandro Gatto, responsabile regionale del Wwf, che evidenzia come alcune aree del fiume, come l’oasi dei Variconi, stia lentamente ricostruendo il suo ecosistema con una interessante ripresa della vegetazione e delle dune». Nonostante tutto c’è ancora tanto da fare per il Volturno è per questo che i rappresentanti del Wwf hanno presentato il dossier alla Procura di Santa Maria Capua Vetere. In esso sono stati segnalati diversi abusi che danneggiano il corso fluviale. Costruire impianti di depurazione, avviare uno sviluppo ecosostenibile del territorio sono le principali azioni da compiere per rilanciare il fiume campano, difendendo il suo ecosistema attraverso una azione di controllo che serva a segnalare e scoraggiare gli scarichi abusivi che vengono condotti. «Dobbiamo prendere coscienza che il fiume è un bene di tutti ed una delle possibilità più importanti per lo sviluppo del settore agricolo e ambientale dell’intera Campania» dicono gli ambientalisti «a patto che le iniziative produttive e di sviluppo non distruggano, come purtroppo spesso accade, la risorsa primaria Volturno».

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