Rifiuti e Sanità, emergenze al bivio
Tagli ospedalieri, c'è Ballarò
Rifiuti e sanità sono le emergenze che scuotono l’Irpinia, mettendone alla prova equilibri politici e sociali. Sul primo problema, se da una parte appare tramontata l’ipotesi di una nuova discarica (ma la discarica di Pustarza è al limite, per cui è necessario accelerare la provincializzazione del ciclo per evitare nuovi arrivi di materiali da Napoli e Salerno - come chiede il sindacato) persiste la condizione pesante delle società di servizio, alle prese con bilanci appesantiti dai crediti vantati a carico dei comuni per la raccolta dei rifiuti e non corrisposti alla società di servizio. «Serve un contributo d’insieme per far rispettare le legge 26 ed evitare alla nostra provincia di registrare un’emergenza rifiuti come quella di Napoli». L’indicazione è scritta in un documento redatto dalle organizzazioni sindacali di categoria di Cgil, Cisl, Ugl e Uil coi rappresentanti Borriello, Nazzaro, Vassiliadis e Caso. Al centro della loro attenzione l’analisi della questione rifiuti che appare sempre più vicina ad un blocco della raccolta e dello smaltimento. A minacciarlo sono i dipendenti delle società private, che non percepiscono stipendi dallo scorso agosto, le aziende verso le quali Irpiniambiente ha contratto un debito esorbitante e la stessa società di Palazzo Caracciolo che gestisce il ciclo in provincia che si trova a dover continuamente battere cassa nei confronti dell’oltre 30% dei comuni morosi. Il primo passo, secondo Caso (Uil), è intervenire sui comuni morosi: «In Irpinia il 30%, pur avendo incassato i soldi della Tarsu, non hanno versato la quota a Irpiniambiente. Il Prefetto Blasco sa bene quello che è il problema anche rispetto a politici e funzionari di questi comuni che andrebbero richiamati all’ordine secondo quanto prevede proprio la legge sui rifiuti emanata lo scorso 26 febbraio. Attendere che il tutto si risolva dal 2012 quando andrà in vigore il nuovo sistema di riscossione della Tarsu con una parte destinata a Irpiniambiente e l’altra ai comuni non è più possibile. Il debito ha ormai raggiunto cifre insostenibili». Sul tema dei tagli alla Sanità, invece, le telecamere di «Ballarò». L’inviata Emanuela Giovannini è arrivata in Alta Irpinia per documentare la questione relativa alla chiusura di alcuni reparti degli ospedali e del Pronto soccorso dei presidi di Sant’Angelo dei Lombardi e Bisaccia. La troupe del programma di Giovanni Floris ha raggiunto l’Alta Irpinia per alcuni servizi. Intervistati i sindaci di Sant’Angelo e Bisaccia, Michele Forte e Salvatore Frullone, insieme ad alcuni rappresentanti di cittadini e dei comitati civici in difesa degli ospedali. Il video documentario effettuato tra la popolazione e gli ospedali altirpini, andrà in onda martedì 12 ottobre alle ore 21 su Rai 3, in occasione della puntata su «Federalismo e Sanità». Sulla questione interviene il segretario irpino Cisl, Mario Melchionna. «Il prossimo 12 ottobre - scrive - presso la sede della Regione Campania è in programma una manifestazione a sostegno della vertenza Sanità a difesa dei presidi sanitari di Bisaccia e S. Angelo dei Lombardi. La Regione ha l’obbligo di garantire la prima emergenza a Bisaccia e i servizi ospedalieri a S. Angelo dei Lombardi. Se il Piano sanitario rispetta queste condizioni, rispetta tutti i cittadini che tutt’oggi fanno sentire il proprio disagio e il proprio disappunto attraverso la loro voce e l’azione dei sindacati».