Differenziata flop, alla Corte dei Conti gli atti del sindaco
Nel processo a carico di Antonio Bassolino, Rosa Russo Iervolino, Riccardo Marone, Ferdinando Balzano, Ferdinando Di Mezza e Gennaro Mola per il presunto danno erariale arrecato al Comune di Napoli di 4.225.827,02 euro per il mancato raggiungimento negli anni 2003-2007 delle percentuali di raccolta differenziata (segmento carta e cartone) stabilite per legge, la Corte dei conti vuole vederci più chiaro. Con apposita ordinanza, la magistratura contabile di via Piedigrotta ha ordinato l'acquisizione di una vera e propria montagna di atti, fissando per la prosecuzione del giudizio l'udienza del 6 dicembre 2011. La documentazione dovrà essere consegnata entro il 30 aprile del 2011. Destinatari dell'ultimatum dei giudici contabili sono l'Asia Spa, l'Osservatorio nazionale sui rifiuti presso il ministero dell'Ambiente, la giunta ed il consiglio comunale di Napoli. L'Asìa dovrà fornire tutti i contratti di servizio sulla gestione del servizio di raccolta (differenziata) e smaltimento dei rifiuti, specificando se l'amministrazione comunale abbia imposto un obbligo chiaro e puntuale sul raggiungimento delle percentuali di raccolta differenziata previste dallla normativa vigente. L'Asia dovrà anche specificare se tale obbligo abbia carattere generale (intera raccolta differenziata) o sia stato limitato al solo segmento della raccolta del materiale cellulosico (carta o cartone). Il ministero dell'Ambiente, avvalendosi anche della collaborazione del Conai e del Comieco, dovrà fornire dati ufficiali sulla raccolta differenziata effettuata a Napoli dal 1998 al 2007. Dovrà anche stimare durante gli anni 2003-2007 le entrate che ragionevolmente e probabilmente si sarebbero ottenute ove la raccolta differenziata di carta e cartone avesse raggiunto la percentuale del 35%. Palazzo San Giacomo, infine, dovrà esibire i provvedimenti della giunta e del consiglio comunale di organizzazione del servizio di raccolta differenziata dei rifiuti, specificando le modalità tecnico-giuridiche con cui ha imposto all'affidataria Asia ed alla struttura amministrativa comunale «Ente Bacino Napoli 5» l'obbligo di raggiungere le quote percentuali di raccolta differenziata sancite dalla legge (con specifico riferimento al segmento «rifiuti cellulosici»). Risale al 29 dicembre del 2008 la citazione in giudizio dell'ex sindaco Bassolino, del sindaco in carica Iervolino e degli assessori comunali Di Mezza, Mola, Marone e Balzamo. La Procura regionale della Corte dei conti aveva contestato anche il danno alla reputazione del Comune ed all'immagine della Regione Campania, quantificato in 800 mila euro. La citazione era scaturita da una relazione del ministero dell'Economia che aveva segnalato l'esistenza di un danno erariale stimato addirittura in oltre 13 milioni d euro. Nel corso del dibattimento di qualche giorno fa, tutti i convenuti hanno eccepito la genericità delle contestazioni perché non indicano le omissioni individualmente imputabili e l'inesistenza degli elementi costitutivi dell'illecito contabile. Bassolino, in carica fino al 24 maggio del 2000, ha tenuto a precisare che la citazione lo evoca quale sindaco pro-tempore mentre all'epoca dei fatti non era amministratore del Comune e, quindi, a lui non può essere addebitata alcuna responsabilità. Da parte loro, il sindaco Iervolino e gli assessori Di Mezza e Mola, sollevato il difetto di giurisdizione della Corte dei conti, hanno eccepito la totale nullità e la palese infondatezza della citazione. La Iervolino, infine, ha evidenziato che, sotto la sua giunta, la raccolta differenziata è cresciuta dall'1,5% del 2001 al 20% del 2007.