Fondi per terzigno braccio di ferro con Tremonti

Berlusconi: pronti 140 milioni
Ma il ministro invita all'austerità
9 ottobre 2010 - Daniela De Crescenzo
Fonte: Il Mattino

Terzigno Centoquaranta milioni sono la posta della partita che Berlusconi e Tremonti stanno giocando sulla Campania. Il premier ha pubblicamente annunciato nel corso della conferenza stampa di mercoledì che quei soldi arriveranno. Tremonti insiste sulla linea dell'austerità. Gli esperti della politica scommettono tutti sul presidente del consiglio che con quei soldi in tasca potrebbe tornare in Campania «per portare conforto alla popolazione di Terzigno afflitta dai miasmi della discarica». Un conforto che non serve a convincere il fronte antidiscarica: il comitato di cittadinanza attiva dei comuni vesuviani per protestare contro l'apertura del sito di Cava Vitiello ha annunciato per stasera un grande falò delle tessere elettorali. Ai fondi eventualmente stanziati dal governo bisognerà aggiungere quelli che dovrà mettere sul piatto la Regione. E l'assessore all'ambiente, Giovanni Romano spiega: «In questo momento siamo bloccati perché dobbiamo sottostare alle regole imposte dal patto di stabilità interno. Ma questo stato di totale blocco termina a fine anno se riusciamo a rispettare il patto per l'anno in corso. Per quell'epoca le opere finanziate con i fondi previsti dalle compensazioni ambientali dovrebbero essere avviate e i soldi della Regione serviranno per completarle». Dall’assessore Romano parte ancora una volta un appello accorato: «Gli accordi di programma sono stati firmati e vanno rispettati. Valgono per tutti i Comuni coinvolti, anche per quelli dove le discariche sono già state chiuse. Sono il frutto di un patto d'onore tra lo Stato e i cittadini: non si può venire meno alla parola data senza intaccare la fiducia di chi ha fatto uno sforzo di solidarietà». Sulle difficoltà economiche connesse con la gestione del piano rifiuti è intervenuto ieri il presidente campano dell'Anci (associazione nazionale comuni italiani) che ha stilato un comunicato congiunto con Cgil-Cisl-Uil e Fiadel. «Alle criticità già manifestatesi in passato - scrivono - si sommano oggi le problematiche condizioni finanziarie dei Comuni che fanno fatica ad organizzare i servizi ed a sostenere l’avvio e l’incremento della raccolta differenziata determinante per ridurre la quantità di rifiuti da smaltire nelle discariche». Nino Daniele e i sindacati descrivono una situazione più che difficile: «Il termovalorizzatore di Acerra lavora a un terzo delle potenzialità i termovalorizzatori di Napoli Est e Salerno sono ancora una chimera, mancano impianti di compostaggio per il trattamento della frazione umida che viene smaltita a costi altissimi fuori regione, gli Stir per il trattamento – separazione dei rifiuti sono vetusti e necessari di ammodernamento e le discariche sono ormai prossime alla saturazione». Per questo chiedono al governo nazionale di fornire gli strumenti necessari a partire da una legislazione «coerente con il dettato costituzionale ed omogenea con il resto del Paese» e alla Regione di elaborare il piano regionale e di sostenere cocretamente i comuni nel rilancio della differenziata erogando i fondi già deliberati. Amministratori e lavoratori inaugurano, dunque, un fronte comune inedito. Con una richiesta fondamentale: soldi per far funzionare gli enti locali e per permettere ai datori di lavoro, pubblici e privati, di pagare le maestranze. Ancora sul tema economico si è tenuta ieri mattina una riunione in prefettura alla quale hanno partecipato il commissario liquidatore del consorzio unico Napoli-Caserta, Gianfranco Tortorano, e i rappresentanti delle Province che già da questo mese dovrebbero assumersi l'onere di pagare gli stipendi dei duemila dipendenti, come previsto dalla legge e come più volte richiesto dal liquidatore. Altrimenti anche i consorzi rischiano di bloccarsi. Con ovvie conseguenze sui servizi e sull'ordine pubblico.

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