Un mese per la terza gara e 300 mila tonnellate da bruciare

Un piccolo impianto ma flessibile
La soglia minima di utilizzo è la stessa proposta dalla Provincia
8 ottobre 2010 - g.c.
Fonte: Il Mattino

Una società di scopo e dimensioni tutte da contrattare. Sono questi i due corni del problema termovalorizzatore che andranno affrontati al tavolo istituzionale con Bertolaso, il comune di Salerno e la Provincia. Mentre Cirielli ancora si chiede a quale titolo De Luca è coinvolto nel progetto («La legge dice che siamo noi ad avere la titolarità di terreni e gestione», dice), si avvia una procedura che avrà tempi strettissimi . Un mese al massimo. La gara dovrà essere pronta in tempi brucianti. Il termovalorizzatore parte e sarà un’intesa istituzionale a tutti gli effetti, con dentro gli attori del territorio, a governare il processo. Sarà il capo della protezione civile Guido Bertolaso a convocare un tavolo a cui parteciperanno la Provincia e il Comune di Salerno, anche se non paritariamente, per la realizzazione del termovalorizzatore. A indire la prima riunione, presumibilmente la settimana prossima, sarà lo stesso Guido Bertolaso. L’uomo che ha indicato in Vincenzo De Luca, sindaco di Salerno, il soggetto che dovrà attuare - le modalità saranno decise in seguito - le gare e le procedure relative all’avvio dell’opera. L’obbiettivo è tenere a bassa intensità il conflitto che cova sotto la cenere. Proprio sulle modalità che saranno adottate per costruire la gara e il percorso di gestione, si troverà un’intesa tra Comune e Provincia. E probabilmente il copione napoletano (dove Comune e Provincia di Napoli partecipano ad una società di scopo per la gara del termovalorizzatore di Napoli Est), sarà quello che verrà utilizzato anche a Salerno. C’è da dire che tuttavia prima della telefonata tra il premier e De Luca (è stato il cavaliere a telefonare a De Luca per conferirgli l’incarico), fino a martedì scorso c’è stato uno scambio di informazioni approfondito e puntuale tra le strutture tecniche della protezione civile e del comune di Salerno. Se De Luca aveva comunicato al premier di essere in grado di espletare una nuova gara (quelle precedenti furono ritenute «infruttuose» dalla commissione comunale), il cavaliere aveva voluto vederci chiaro ed aveva chiesto di avere quanti più elementi possibile. Poi c’è stata la telefonata che conferiva l’incarico, anche sulla base di una frasetta che la relazione di De Luca aveva inviata ai tecnici. In sostanza il comune aveva precisato alla struttura di Bertolaso di aver individuato il modello tecnologico del termovalorizzatore in un impianto capace di lavorare una quantità «minimale» di 300 mila tonnellate di rifiuti l’anno. Cirielli, invece, ancora ieri ha ribadito che De Luca aveva proposto un impianto da 600 mila tonnellate. E su questa disponibilità minima e non massima, come invece anche ieri ha nuovamente ribadito Cirielli, probabilmente si gioca tutta la partita dell’impianto salernitano. In un orizzonte di emergenza a lunga scadenza avere un progetto senza vincoli stringenti già in fase di partenza, potrebbe rendere tutto più rapido. «Noi lavoreremo in un'ottica di accordo istituzionale. Aspettiamo i tempi tecnici di palazzo Chigi - fanno sapere dal Comune - L’obbiettivo è operare in nella massima collaborazione istituzionale. Si attende ora la riunione tecnica su convocazione della protezione civile per individuare il percorso». Nel giugno del 2009 si era conclusa «infruttuosamente» la fase di aggiudicazione della gara per la realizzazione dell’impianto. De Luca operava con una delega della presidenza del Consiglio conferitagli l’anno precedente anche per la costruzione dell’impianto di compostaggio e la gestione del ciclo dei rifiuti. La fase commissariale quest’anno s’è esaurita con una legge che ha trasferito alle Province le competenze.

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