Veneto, no ai rifiuti campani: "Niente solidarietà"

Sessantamila tonnellate da smaltire. La giunta leghista: "La vostra spazzatura puzza, sbrigatevela da soli"
8 ottobre 2010 - ad.pa.
Fonte: Il Mattino

Ecco ci risiamo. Con il Veneto di nuovo in guerra con la Campania. Per i rifiuti, tanto per cambiare. Era accaduto nel 2004 (con Bertolaso rammaricato per il niet del Veneto a ricevere immondizia campana) e nel 2007 sempre per le barricate alzate dalla Lega. E poi come dimenticare il gennaio del 2008 quando la giunta guidata dall’allora governatore Giancarlo Galan decise, per evitare di perdere i flussi turistici, di comprare pubblicità sui giornali tedeschi per dire che, no, i rifiuti erano accumulati solo per le strade di Napoli. Acqua passata? Macché. Anche se a palazzo Santa Lucia non c’è più un politico del centrosinistra come Bassolino, il Carroccio spara anche ora con Stefano Caldoro. Ecoballe Ma il governatore del Pdl non si rammarica più tanto: preso come è in queste ore con il varo del piano lavoro, conta di discuterne poi con il collega Luca Zaia nei prossimi giorni approfittando di un appuntamento della conferenza Stato-Regioni. Ma ieri l’assessore veneto all’Ambiente Maurizio Conte, militante del Carroccio sin dal ’93, attacca: «Ribadiamo il nostro no ai rifiuti campani». La risposta del collega campano Giovanni Romano non si fa attendere: «O ignoranza o malafede. Nessuna richiesta da parte nostra», sbotta il politico del Pdl. Il bando esplorativo, infatti, è stato fatto qualche mese fa, tramite la struttura stralcio dell’ex commissariato per i rifiuti, dalla Presidenza del Consiglio. Bando poi riservato alle aziende private di tutte le regioni italiane. Nessuna richiesta d’aiuto, quindi, come pure era capitato qualche anno fa. L’immondizia poi da smaltire si riferisce a 61mila tonnellate di organico non pericoloso proveniente dagli Stir. Né più, né meno quindi di ciò che accade ogni giorno visto che la Campania non ha impianti adatti ed è costretta a rivolgersi altrove. Abbastanza però per far imbestialire l’assessore leghista: «Nessuna solidarietà, se la sbrighino loro», tuona. Poi in una articolata nota spiega: «Tra le condizioni particolari cui è soggetta la realizzazione dell’appalto risulta che l’offerta è subordinata alla stipula, tra le Regioni e Province interessate e la Regione Campania, di un protocollo d'intesa che acconsenta il ricevimento della predetta tipologia di rifiuti. Si tratta di una clausola del tutto specifica, in quanto i rifiuti speciali non sono subordinati a pianificazioni o contingentamenti particolari, ma solo al rispetto generico del principio di prossimità. La Campania vuole verificare la disponibilità delle Regioni ad accogliere nel proprio territorio tali rifiuti. A questo proposito si precisa che sulla base delle scarne informazioni disponibili dal bando sembra trattarsi di rifiuti con elevato contenuto di sostanza organica, in grado quindi di generare potenziali problemi ambientali, in particolare di tipo odorigeno». Rifiuti che puzzano, insomma e che, secondo Conte, «non possono esser smaltiti in discarica». Sin qui le spiegazioni tecniche. Poi il «no» viene motivato politicamente. «Non si può essere - continua Conte - solidali con lo sfascio determinato dai pubblici governanti della Campania, perché le strutture di smaltimento della nostra regione sono tarate sulla produzione del Veneto. La crisi rifiuti, che periodicamente si ripete in Campania, è una crisi che viene da lontano, conseguenza di non scelte, una questione che deve essere risolta una volta per tutte, non con interventi tampone come quello che ci è stato richiesto». Poi l’affondo: «Deve esserci una logica federalista e quello che possiamo fare è fornire una consulenza».

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