Mazze chiodate per fermare i camion, scatta il sequestro

Cinque spranghe trovate dalla polizia sulla strada percorsa di notte dai mezzi
Resta alto l'allarme guerriglia
8 ottobre 2010 - Francesco Gravetti
Fonte: Il Mattino

Mazze chiodate a Terzigno Forare le ruote dei camion carichi di immondizia e delle auto della polizia che li scortavano, «e magari provocare incidenti che avrebbero coinvolto pure i cittadini che volevano protestare pacificamente», commenta il primo dirigente del commissariato di San Giuseppe Vesuviano, Maria Rosaria Napolitano. A questo sarebbero servite le cinque barre di ferro piene di chiodi termosaldati, trovate dalle forze dell'ordine sulla strada che porta alla discarica di Terzigno e su una via attigua. È il secondo ritrovamento di materiale da guerriglia nel giro di pochi giorni, dopo le 12 molotov rinvenute in via Zabatta la settimana scorsa. Questa volta poliziotti e finanzieri hanno scoperto le cinque mazze in due momenti diversi. Tre giorni fa, in via Nespole della Monica, proprio sul percorso che porta all'impianto, gli agenti del commissariato di San Giuseppe Vesuviano hanno trovate tre aste di ferro, piene di chiodi. Erano in una campagna, su un terreno incolto. Ieri, invece, sono stati i finanzieri della compagnia di Ottaviano a recuperare altre due barre, anch'esse coi chiodi sopra, questa volta in via Cavour. Anche in questo caso il materiale si trovava in una compagna, di fronte ad un rudere abbandonato che forse funge da punto di ritrovo per i teppisti che, nelle settimane scorse e per diverse notti consecutive, hanno assaltato i camion che scaricavano a Terzigno. Per adesso le indagini non hanno portato ad individuare responsabili, come conferma il commissario Napolitano: «Si tratta di rinvenimenti a carico di ignoti ma siamo sicuramente in presenza di criminali. È giusto che chi ha qualcosa da dire faccia sentire la sua voce ma i gesti violenti sono sempre da condannare». Eppure l'impressione è che presto gli investigatori possano dare un nome e un cognome a chi ha fomentato la protesta violenta: «Chissà, magari la prossima volta li acchiappiamo mentre ce le stanno portando, queste mazze», ragiona la dirigente del presidio di polizia di San Giuseppe Vesuviano. «È un fatto che desta preoccupazione ma staremo attenti anche per il futuro», aggiunge il capitano della compagnia di Ottaviano della Guardia di Finanza, Maurizio Martone. Insomma, ci sarebbe una strategia precisa intorno alla discarica sul Parco Vesuvio, volta a fomentare la violenza. Meglio dire: ci sarebbe stata, visto che da qualche giorno la situazione si è calmata. Ma sulla matrice di questi fatti gli investigatori mantengono ancora il riserbo.

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