«Moriranno gli uccellini» la paura nei temi dei bimbi
terzigno. «Tra pochi mesi nascerà il mio fratellino e non voglio che respiri quest’aria inquinata». Giovanni Falanga non ha ancora compiuto 7 anni, ma il suo pensiero sulla discarica nel Parco Vesuvio lo ha espresso in modo chiarissimo: «Ci ha messo due minuti a consegnare il tema, d’altronde mi parla spesso del fratellino che sta per nascere. Fino a poco fa era contento, ora è preoccupato», spiega la sua maestra. Giovanni e altri 50mila bambini di Boscoreale, Boscotrecase, Trecase e Terzigno sono i bimbi vulcanici, nel senso che sono i figli delle mamme vulcaniche, protagoniste di alcune manifestazioni organizzate sul territorio proprio contro le discariche vesuviane. L’idea è stata proprio delle madri, ma a lavorare sono stati i bambini: a loro il compito di scrivere un tema sull’ambiente e sulla salute. Tutti gli elaborati saranno poi mandati già questa mattina al premier Silvio Berlusconi. L’iniziativa è stata battezzata «Rivogliamo l’aria» e sono stati interessati gli alunni di tutte le scuole dell’obbligo, dalla materna alle medie. Al primo circolo didattico Cangemi di Boscoreale dagli scritti dei bambini di prima e seconda emerge soprattutto la paura, per il futuro del territorio e per questi giorni di guerriglia: «Prima avevamo paura del Vesuvio, ora è la discarica che ci fa tremare», scrive Paola. E Martina aggiunge: «La paura delle discariche fa morire gli uccellini». E ancora: «Se aprono la discarica non si può mangiare più la frutta», e poi una domanda: «Perché c’è sempre la polizia?». I più piccoli si sono sbizzarriti con i disegni: c’è il Vesuvio che piange, il Parco naturale cancellato con una enorme X, la prevalenza del nero laddove avrebbe dovuto esserci il verde degli alberi e l’azzurro del cielo. Nelle altre scuole dei Comuni vesuviani il tono dei temi è pressoché identico: i bambini stanno assistendo da giorni alle proteste delle loro mamme, fanno tante domande alle maestre e ora hanno potuto finalmente scatenare la loro fantasia sull’argomento. Anche le manifestazioni e i cortei hanno trovato ampio spazio nei lavori dei ragazzi: «Le persone di Boscoreale si riuniscono la sera, assieme alle mamme vulcaniche difendono la nostra salute», scrive un alunno della quarta. Le maestre hanno deciso di lasciare intatti i temi che saranno spediti al premier: nessuna correzione, nessun segno rosso. «Vogliamo che Berlusconi legga gli elaborati nella loro autenticità e nella loro spontaneità». Stamattina ogni mamma aggiungerà le proprie eventuali osservazioni e poi tutto sarà spedito per posta al presidente del Consiglio. Nel foglio di accompagnamento viene sottolineato che «oltre 100mila abitanti sono già ammorbati dai miasmi con tutte le conseguenze sulla salute ed entro due mesi facilmente lo saranno 246.078 abitanti. La discarica di Terzigno è troppo vicina a tanti centri urbani e la sua puzza è insopportabile e pertanto chiediamo l’immediata chiusura e la più celere bonifica». Poi c’è l’appello al premier: «Siamo sicuri che il suo buon senso la indurrà a far recedere tutti dall’idea di una seconda discarica adiacente alla prima. L’accoglimento della richiesta comporterà riconoscenza alle istituzioni. Il mancato accoglimento, invece, ci indurrà a continuare o rafforzare l’azione unitamente al comitato delle mamme vulcaniche per la salute». Intanto, si lavora anche sul fronte legale con l’annuncio della presentazione di denunce penali e richieste di risarcimento. Già alcune donne avvocato hanno assicurato il loro patrocinio gratuito mentre è allo studio una legge di iniziativa popolare per l’abolizione della discarica.