Ora si punta su Sant’Arcangelo

11 ottobre 2010 - Mariano Rotondo
Fonte: Il Roma

Tra le opportunità per evitare l’apertura della seconda discarica di Terzigno, si pensa adesso anche di andare oltre ai confini della provincia partenopea. Riuscire a trovare una valida alternativa al Parco del Vesuvio nei confini del Napoletano, infatti, sembra essere un’impresa piuttosto ardua ed oltre ad alcune valutazioni fatte in una cava tufacea di Tufino, pare sia difficile reperi-re altre possibilità. L’ultima idea balenata tra i responsabili del ciclo di smaltimento, infatti, riguarda una deroga al piano rifiuti lo- cale che in tutti i casi non sarà affatto facile ottenere. Da sorpassare, in tal senso, c’è la provincializzazione dei rifiuti, che prevede appunto che ogni provincia abbia i propri impianti utili al fabbisogno della comunità. Dunque, per poter portare il tal quale di Napoli nel Sannio, bisognerebbe bypassare questa norma che ha giacreato in passato non poche di- scussioni. Di luoghi utilizzabili adeguatamente lontani dai centri abitati, infatti, sembrano non esserci e le stesse discariche di Terzigno e Chiaiano sorgono ad un palmo di naso dagli agglomerati. Ma la volontà, anche delle istituzioni, pare voler essere quella di poter deviare il traffico dei rifiuti partenopei in un luogo con una minore densità abitativa almeno per quanto riguarda l’alternativa da rintracciare a cava Vitiello anche per garantire un maggiore ordine pubblico in una terra dove non stanno mancando le difficoltà. Anche la nuova discarica che dovrà aprire a Sant’Arcangelo Trimonte, infatti, potrà ospitare intorno alle tre milioni di tonnellate di rifiuti, una quantità che eventualmente potrà essere anche riaggiornata ricorrendo agli ampliamenti. L’obiettivo, insomma, resta di evitare un nuovo invaso nel Parco del Vesuvio e le proteste dei cittadini.

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