Denuncia del Noe: "Rifiuti scadenti nell'inceneritore"
"Ad Acerra combustibile di bassa qualità"
Il termovalorizzatore di Acerra e la discarica di Terzigno sotto la lente di ingrandimento della commissione Ecomafie. Ieri i parlamentari hanno ascoltato il comandante del gruppo carabinieri tutela ambiente di Napoli, maggiore Giovanni Caturano, e il procuratore di Nola, Paolo Mancuso. I dati emersi sono inquietanti. Sull’impianto acerrano sono al momento in corso due inchieste. Quella della Procura di Napoli tende a chiarire gli aspetti amministrativi, dalla costruzione alla gara d’appalto; quella della Procura di Nola vuole accertare gli eventuali danni ambientali. Mancuso è partito da una constatazione: ottenere la documentazione sul funzionamento del termovalorizzatore non è facile e gli incartamenti richiesti non sono mai stati consegnati. La società che gestisce l’impianto non ha ancora installato quelle apparecchiature che permetterebbero un accurato monitoraggio delle sostanze nocive a partire dal piombo e dal mercurio. Anche in questo caso inadempiente sarebbe la A2A. E proprio a causa di queste mancanze, ha spiegato Mancuso, «abbiamo difficoltà a tirare le somme su quelle che potrebbero essere le violazioni rispetto agli standard di inquinamento». Le omissioni quindi «ci sono e sono gravi». E non solo. Per il procuratore il termovalorizzatore viene usato in maniera «insoddisfacente e parziale». Mancuso ha ripercorso le vicende degli ultimi mesi a partire dai continui stop alle tre linee di cui, ha ricordato, attualmente una sola è in funzione mentre le altre hanno funzionato «episodicamente». L’indagine della procura di Nola è in una fase embrionale, anche perché solo dal 31 dicembre, con la fine dell’emergenza, è stata restituita a tutti i magistrati la possibilità di indagare. E del termovalorizzatore ha parlato anche il maggiore Caturano che ha sottolineato come i carabinieri non indagarono direttamente sull’inceneritore ma sugli impianti che avrebbero dovuto produrre combustibile da rifiuti (Cdr) destinato ai forni di Acerra. Dagli accertamenti emerse che il combustibile inviato all’inceneritore era di qualità scadente, oltre che molto più abbondante di quello che l’impianto di Acerra può bruciare. Nel termovalorizzatore, infatti, avrebbe dovuto essere bruciato il combustibile da rifiuti che ha un potere calorifico molto elevato. Ma gli impianti realizzati dalla Impregilo, la stessa società che ha costruito il termovalorizzatore, non sono mai riusciti a produrre materiale con le caratteristiche previste e perciò ora la spazzatura viene semplicemente tritovagliata. Per bruciarla è necessario alzare la temperatura delle caldaie, e questo potrebbe essere uno dei motivi dei continui problemi alle linee. All’attenzione della commissione anche le proteste contro la discarica di Terzigno. Nel Vesuviano la pressione camorristica è forte, hanno sottolineato Caturano e Mancuso; ma molti elementi inducono a ritenere che non ci siano i clan dietro la protesta, dal momento che i gruppi criminali, convertitisi in imprese, hanno tutto l’interesse a che la nuova discarica venga aperta: questo infatti comporterebbe la necessità di acquistare materiali, impegnare mezzi pesanti, distribuire posti di lavoro. Informazioni destinate a far discutere. Tanto che la A2A ha diffuso in serata un comunicato per spiegare: «Le emissioni di piombo e mercurio risultano ampiamente inferiori sia ai limiti fissati dalla normativa europea e nazionale, sia a quelli, più restrittivi, fissati dall’autorizzazione integrata ambientale per l’impianto di Acerra». Però il presidente della commissione Ecomafie, Gaetano Pecorella (Pdl), sostiene: «Il termovalorizzatore ha avuto seri problemi di funzionamento, ma ci sono scadenze già fissate perché funzioni a pieno ritmo. Bisognerà vedere che cosa accadrà a quelle date. Noi vogliamo acquisire tuta la documentazione». Il vicepresidente della commissione Ecomafie, Vincenzo De Luca (Pd) sostiene: «Sono stato tra i primi a dire che l’emergenza in Campania non era finita e i fatti, purtroppo, mi hanno dato ragione». Dal canto suo il capogruppo di Federazione della Sinistra al Consiglio provinciale, Tommaso Sodano ribadisce: «Sto preparando un dossier che venerdì presenterò in Procura: emergono tutte le inadempienze contrattuali, le inefficienze strutturali dell’inceneritore di Acerra e le gravi ripercussioni ambientali a causa della mancanza di alcuni interventi previsti per legge e mai realizzati». La prossima settimana in commissione arriverà il procuratore Giovandomenico Lepore.