Pompei, il giorno della supplica: «La madonna fermi il piano»
Tutte indosseranno maglie nere
Pompei. Il pellegrinaggio a Pompei delle mamme «vulcaniche» per pregare contro la discarica. Questa mattina, tra i quindicimila fedeli giunti ai piedi della Vergine per venerarla, ci saranno anche le donne «antidiscarica». La città mariana sarà blindata per l'arrivo annunciato dei comitati antidiscarica che chiederanno la «grazia» alla Madonna affinché il Governo cambi idea su Cava Vitiello. Indosseranno magliette nere, in segno di lutto, per dire no alla seconda discarica nel Parco nazionale del Vesuvio. Le mamme «vulcaniche» questa mattina partiranno da Boscoreale, l'appuntamento è alle sei all'ex stazione delle Ferrovie dello Stato di via Giovanni Della Rocca, per raggiungere a piedi il santuario della Beata Vergine del Santissimo Rosario. Il corteo, nel quale confluiranno durante il cammino partecipanti da altre zone vicine, sarà aperto dal sindaco di Boscoreale, Gennaro Langella, in fascia tricolore. «Sarà un modo pacifico - sottolineano le organizzatrici - per chiedere l'intercessione celeste e pregare affinché chi deve prendere decisioni si ravveda e non apra la seconda discarica». Dal Cardinale Giovanni Battista Re, che celebrerà la Supplica, si aspettano solidarietà e un messaggio al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Da Pompei, in attesa del «miracolo», intanto è arrivato un voto unanime, contro la discarica di Cava Vitiello, dal consiglio comunale, riunitosi in seduta straordinaria ieri sera. Gli abitanti dei comuni vesuviani, Boscoreale, Boscotrecase, Trecase e Terzigno, però, da Pompei, oltre al sostegno del sindaco Claudio D'Alessio e dei lavoratori della soprintendenza speciale di Napoli e Pompei, che lo scorso giovedì hanno chiuso l'area archeologica per due ore, si aspettano che anche la chiesa faccia la sua parte. «Pompei - dicono - è sede pontificia, un messaggio dal palco della Supplica di certo conta più di mille marce antidiscarica. La parola di Dio riesce a scaldare anche i cuori più duri dei politici». L'atto d'amore alla Vergine, scritta nel 1883 dal Beato Bartolo Longo e che viene recitata da centoventisette anni allo scoccare di mezzogiorno dell'8 maggio e della prima domenica d'ottobre, è una delle ultime speranze per le mamme «vulcaniche». L'evento, che richiama migliaia di pellegrini provenienti da tutta Italia e dal mondo e che si riuniscono in preghiera davanti alla facciata del santuario per partecipare alla sua recita corale, oggi assumerà un valore di speranza per chi «lotta» per un futuro privo di inquinamento per i loro figli. Secondo il suo carisma, anche il fondatore di Pompei e del Santuario, il beato Bartolo Longo, avrebbe di certo sostenuto le ragioni dei comitati antidiscarica. La devozione alla Madonna di Pompei è diffusa in tutto il mondo grazie soprattutto agli emigranti, ai quali, prima che si imbarcassero dal porto di Napoli, Bartolo Longo donava quadri della Madonna, assieme a corone del Rosario, immaginette e libretti di preghiere. Le mamme «vulcaniche», dalla platea pompeiana, vogliono raggiungere i cuori dei devoti della Vergine dislocati in ogni angolo del mondo.