Stop a 10 camion, ancora barricate contro la discarica
"E' percolato, bisogna fermarli"
Mentre amministratori e politici sperano sempre più nella possibilità di bloccare la seconda discarica, a Terzigno e in tutta la zona vesuviana la tensione resta alta. Ieri mattina un gruppo di cittadini ha fermato dieci camion, scortati dalle forze dell'ordine, che stavano dirigendosi verso la Sari, la discarica già funzionante in località Pozzelle. I camion perdevano del liquido, qualcuno ha ipotizzato che fosse percolato e, in pochi minuti, si è formato un gruppo di circa cento persone deciso a rimandare indietro gli autocompattatori. È accaduto in via Zabatta, nei pressi del bar «L'Isola del gelato», cioè a distanza di circa cinque chilometri dall'impianto e non molto lontano dal centro abitato. I manifestanti, soprattutto studenti del vicino liceo scientifico ma anche donne, ragazzini e persone anziane, hanno sottratto le chiavi agli autisti, qualcuno ha anche provato a danneggiare i mezzi. Sul posto, la polizia in assetto antisommossa ha evitato di intervenire con le cariche, ma non sono mancati momenti di nervosismo ed è stato sfiorato lo scontro in più occasioni. Soltanto nel pomeriggio è tornata la calma. «Sono episodi spiacevoli, soprattutto in questa fase delicatissima. È importante concentrare gli sforzi sulle ipotesi alternative a cava Vitiello. Con Provincia e Regione stiamo lavorando a questo, dobbiamo andare avanti con la maggiore tranquillità possibile», commenta il vicesindaco Francesco Ranieri. Il primo cittadino Domenico Auricchio, invece, dopo aver parlato la settimana scorsa direttamente con Berlusconi, ieri ha alzato la cornetta ed ha telefonato al ministro della difesa, Ignazio La Russa. Era stato proprio La Russa ad accusare, seppure in maniera indiretta, il sindaco di Terzigno nel corso della puntata di Annozero, su Rai Due, dedicata alla discarica: «Dove eravate quando il sindaco nel 2008 ha detto sì all'impianto?», aveva chiesto ai rappresentanti dei comitati di protesta. Un'uscita improvvida, secondo Auricchio, che ha voluto chiarire direttamente: «La Russa mi ha spiegato che si è trattato di un equivoco. Tutti devono sapere che io non ho mai firmato alcuna autorizzazione ad aprire la discarica. La mia posizione è chiara: io sono dalla parte dei cittadini, contro l'invaso». Spontaneo e diretto qual è, Auricchio lo ha voluto giurare anche in piazza, dinanzi al quadro del Volto Santo, che era stato bruciato da ignoti nel corso degli scontri dei giorni passati e ieri è stato rimesso a posto: «Sono contro la discarica», ha gridato, applaudito dai suoi. L'esponente del Pdl ribadisce, poi, che il premier Silvio Berlusconi sarà a Terzigno nei prossimi giorni: «Non capisco perché si continua a mettere in dubbio la promessa che mi ha fatto Silvio. Sarà qui e ci aiuterà a risolvere il problema». E mentre il vicesindaco Francesco Ranieri invita tutti a «smetterla di strumentalizzare la questione della discarica a fini politici», uno dei leader dell'opposizione in consiglio comunale, Salvatore Annunziata, ci va giù duro: «Auricchio non può sottrarsi alle sue responsabilità. La sua amministrazione, quando si trattava di dare il parere sulla prima discarica, ha preferito il silenzio assenso. Gli avevano promesso che Terzigno sarebbe diventata la nuova California ed ora rischia di essere peggio delle periferie delle favelas sudamericane».