Monito dell’Europa: inaccettabili vent’anni per riportare il sistema rifiuti alla normalità
La missione a Bruxelles del governatore Caldoro ha sortito reazioni preoccupate da parte dei commissari della Ue. «Venti anni per risolvere il problema dei rifiuti in Campania sono un tempo inaccettabile», hanno commentato gli interlocutori di Caldoro. «La situazione è seria e ha bisogno di un’azione determinata, sistematica e strutturale— ha aggiunto il commissario all’Ambiente, Janez Potocnik — ma la Commissione assicurerà una gestione equa del caso e aiuterà con incontri tecnici e consulenza, se necessario». Il presidente campano ha smorzato i timori della Ue: «Abbiamo avuto un incontro costruttivo, utile e collaborativo. Riteniamo di aver assolto a gran parte delle osservazioni della Ue, comprese quelle relative alla sicurezza dei cittadini. Aspettiamo che, una volta preso atto delle nostre iniziative, emerga la possibilità dello sblocco delle risorse per noi fondamentali per attivare una serie di procedute e di attività, in particolare le bonifiche: un altro capitolo di crisi della nostra Regione». Quanto alle affermazioni riferite da fonti della Commissione, secondo le quali sarebbe stato posto l’accento sui tempi, Caldoro ha ribattuto di attenersi a quanto è stato dichiarato ufficialmente e cioè che la «Commissione europea studierà nel dettaglio i documenti della Campania, che descrivono i suoi impegni, per valutarne la compatibilità». La direttrice della dg Ambiente dell’Eurogoverno, Pia Bucella, ha però riportato il tema nei binari dovuti: «Abbiamo una sentenza della Corte di giustizia e lo Stato membro vi deve ottemperare rapidamente».
L’assessore regionale all’ambiente, Giovanni Romano, che ha partecipato agli incontri, ha sostenuto che «sul Piano rifiuti il confronto è stato serio, proficuo e produttivo. Certo, attendiamo ora un giudizio di merito, ma siamo soddisfatti che la Commissione abbia accolto favorevolmente la nostra sollecitazione a collaborare anche con l’ausilio di loro tecnici. La Regione ha inviato a Bruxelles tutta la documentazione richiesta, mantenendo tutti gli impegni assunti ed è riuscita ad instaurare un ottimo lavoro in sede europea. È evidente che riconosciamo che la situazione è difficile ma – ha concluso Romano – siamo determinati quanto Potocnik a risolvere il problema». Anche la presidente della commissione europea sulle petizioni, Erminia Mazzoni, ha commentato con favore: «Il dialogo istituzionale avviato, al di là delle singole posizioni politiche, sembra finalmente aprire la strada ad una proficua cooperazione tra Regione e parlamentari europei sulle strategie di intervento, dalla gestione dell’emergenza rifiuti all’ipotesi di rimodulazione dei fondi strutturali. Per uscire dalla crisi e realizzare un piano operativo è indispensabile una interlocuzione piú costruttiva». Intanto, ancora nessuna conferma della visita annunciata dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e del capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, a Terzigno, dopo l’incontro che il premier tenne a palazzo Grazioli proprio con il sindaco del Comune vesuviano che ospita una discarica. Dalla Protezione civile fanno, infatti, sapere che in agenda, almeno per questa settimana, non sono previsti trasferimenti di Bertolaso in Campania, anche se non escludono che l’organizzazione della visita possa avvenire in pochissimo tempo. Certo, al momento resta l’incognita su come preparare una possibile e rapida alternativa alla seconda discarica del parco del Vesuvio, così come promesse dal premier, sebbene in contrasto con quanto contemplato nella legge nazionale sui rifiuti. Il presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro, dopo aver annunciato che tra le possibili soluzioni vi è quella di ampliare le discariche in uso o quelle dismesse, ha smentito con decisione di aver fatto riferimento a quelle di Giugliano. Qui, tra l’altro, il sindaco, Giovanni Pianese, del Pdl, ha definito «una follia» solo l’ipotesi di poter attivare i vecchi siti da bonificare. Infine, una nota di colore: a Boscoreale hanno deciso di conferire la cittadinanza onoraria al vescovo di Nola, monsignor Beniamino Depalma, e al procuratore della Repubblica di Napoli, Giandomenico Lepore. Il procuratore per aver escluso il coinvolgimento della camorra nelle proteste antidiscarica e il vescovo perché ha evidenziato come la criminalità organizzata non debba diventare un alibi per coprire le inadempienze delle istituzioni. Ma c’è stato anche chi ha ipotizzato di conferire lo stesso riconoscimento a Bertolaso, per aver individuato «aree da adibire a discarica a cielo aperto due grosse cavità presenti all’interno di un’area sismico vulcanica posta all’interno di un Parco nazionale, al centro di una zona abitativa densamente popolata, a poche centinaia di metri da un presidio ospedaliero ed in un terreno famoso per la coltivazione di vigneti destinati alla produzione di vini doc».