Rifiuti, il pm Mancuso in commissione ecomafie: «La camorra favorevole alla discarica»
Il comandante del gruppo carabinieri tutela ambiente di Napoli, maggiore Giovanni Caturano, ed il procuratore di Nola, Paolo Mancuso, sono stati ascoltati oggi dalla commissione bicamerale sui rifiuti. Le audizioni, durate circa un'ora e mezzo ciascuna, sono avvenute a porte chiuse, ma, secondo quanto si è appreso, hanno riguardato due argomenti in particolare: il funzionamento e la gestione dell'inceneritore di Acerra e l'eventuale apertura di una nuova discarica all'interno del parco nazionale del Vesuvio.
I carabinieri della tutela ambiente, ha ricordato il comandante, non indagarono direttamente sul funzionamento dell'inceneritore, ma sugli impianti che avrebbero dovuto produrre combustibile da rifiuti (cdr) destinato ai forni di Acerra. Dagli accertamenti, sfociati in tre diversi procedimenti penali attualmente in corso, emerse che il combustibile inviato all'inceneritore era di qualità scadente, oltre che molto più abbondante di quello che l'impianto di Acerra può bruciare.
Sul controverso funzionamento dell'inceneritore sono numerose le denunce presentate in Procura da cittadini, associazioni e politici; i pm le stanno vagliando. Nel Vesuviano, teatro nelle ultime settimane di violente proteste contro l'apertura della seconda discarica, la pressione camorristica è forte, hanno sottolineato Caturano e Mancuso; ma molti elementi inducono a ritenere che non ci siano i clan dietro la protesta, dal momento che i gruppi criminali, convertitisi in imprese, hanno tutto l'interesse a che la nuova discarica venga aperta: questo infatti comporterebbe la necessità di acquistare materiali, impegnare mezzi pesanti, distribuire posti di lavoro.