Sui balconi telecamere-spia contro i pirati del sacchetto

Un condominio si autotassa e compra le apparecchiature per proteggere l'area archeologica
2 ottobre 2010 - Paolo Barbuto
Fonte: Il Mattino

Ci sarebbe voluto un mezzo meccanico per portare via la montagna di immondizia appoggiata al muro dell’area archeologica. Invece gli uomini dell’Asìa si sono rimboccati le maniche e hanno fatto tutto a mano, aiutandosi con le vanghe per raccogliere fino all’ultimo residuo. Via Carminiello ai Mannesi è tutta un brulicare di uomini e mezzi. Il consigliere municipale Salvatore Castiello ha raccolto l’ennesimo grido d’allarme degli abitanti e ha fatto scattare la macchina organizzativa. Adesso è al centro della strada ad ascoltare la rabbia e le proteste delle persone affacciate: «Vi ho promesso che avremmo pulito, lo stiamo facendo», dice con orgoglio. Ma le donne ai balconi, con i bimbi in braccio, non sono soddisfatte. «Domani sarà un’altra volta uguale, è sempre così». La stradina s’interseca con via Duomo e sbuca a Forcella, di notte è isolata e diventa lo sversatoio di qualunque rifiuto: sacchetti, residui di lavori edili, scatole, legno. Poi di tanto in tanto qualcuno appicca un incendio e si fa spazio per altro materiale: «Ma noi che viviamo qui moriamo di scorie tossiche e siamo costrette a chiuderci in casa per la puzza. Siamo dentro un’area archeologica e abbiamo vergogna quando arrivano i turisti e scappano via per il fetore», Stefania Avagliano e Carmela Patalano sono affacciate al primo piano, con il naso dentro ai sacchetti. Sono le leader della piccola rivolta «antimonnezza», accettano il confronto con il consigliere municipale Castiello che suggerisce l’idea: «Se le forze dell’ordine non presidiano questa strada, sorvegliatevela da sole. Puntate le telecamere sulla discarica e filmate i delinquenti dell’immondizia». Il suggerimento è come una illuminazione. Subito scatta l’organizzazione: colletta per l’acquisto delle telecamere, ricerca di un volontario in grado di piazzarle sui balconi dei piani bassi per eseguire le riprese: «Sarà un videocontrollo un po’ alla buona, casereccio, ma saremo inflessibili», Carmela e Stefania sono realmente agguerrite. Salutano gli uomini dell’Asìa che hanno ripulito il vicolo e si promettono che una prossima volta non ci sarà perché via Carminiello ai Mannesi sarà protetta dal popolo. Una piccola discussione si apre immediatamente sulla maniera di utilizzare le immagini registrate dal videocontrollo fai-da-te. «Anche se filmiamo un disgraziato di un palazzo di fronte che viene a scaricare un camion di detriti, come facciamo a incastrarlo?». La domanda mette un po’ d’ansia alla platea. Poi qualcuno ricorda due episodi che possono essere d’aiuto: ad agosto l’ammiraglio Picone della Capitaneria invitò tutti i cittadini a filmare con i cellulari i comportamenti scorretti delle barche per consentire il riconoscimento. L’anno scorso il comandante dei vigili Sementa chiese ai cittadini di fotografare i trasgressori della strada e di mandargli le immagini per far partire le multe. «Allora possiamo prendere i filmini e mandarli alla polizia per fare arrestare questi delinquenti?», si infiammano le donne. E decidono subito che i video di denuncia non saranno semplicemente spediti alle forze dell’ordine: «Andremo personalmente dalla polizia, dai carabinieri e dai vigili e gli faremo vedere le immagini con le persone che usano la nostra strada come discarica. Saranno costretti ad andarli a prendere». Le donne sorridono e aspettano che le telecamere entrino in funzione. La «missione controllo spazzatura» è già scattata.

Powered by PhPeace 2.6.4