Sul caso Luminosa troppi silenzi
«La nuova riunione a Roma del Gruppo Istruttore per la Autorizzazione Integrata Ambientale alla Centrale a Turbogas che la società Luminosa vorrebbe realizzare a Ponte Valentino, è l'ennesimo atto illegittimo di una procedura, cominciata nel 2002, del tutto sbagliata come evidenziato da Altrabenevento in numerosi documenti». È il presidente di tale associazione, Gabriele Corona, a fare il punto sulla richiesta di insediamento. Quell'impianto, fortemente inquinante, a parere di Altrabenevento, serve per produrre energia elettrica da trasferire in altre province ma non aiuta affatto lo sviluppo sostenibile del Sannio. «Formalmente nella estate dello scorso anno, a seguito delle nostre proteste, si sono dichiarati contrari a quel progetto i Comuni di Benevento, Pietrelcina e Paduli, la Provincia e tutte le forze politiche e le associazioni ambientaliste. Ma dopo la conferenza stampa della Luminosa srl, le cui quote sono state acquistate per il 94% dalla multinazionale BKW che è pure proprietaria del 33% della Holding Fortore Wind con diramazioni a San Giorgio del Sannio, a Benevento si sono registrati alcuni tentennamenti. Poi il fronte del no si è ulteriormente ridotto dopo la insistente azione promozionale a favore della Centrale a Turbogas da parte del factotum della Luminosa, Marcello Fasolino, nel corso della festa del PdL del 2009. E così l'affare da 300 milioni di euro che produce pochissimi posti di lavoro, molta devastazione del territorio e pericoli per la salute, ha cominciato ad allettare alcuni imprenditori locali». «Tra i rappresentati politici, i sindacati e le varie associazioni presenti in città, ora l'opposizione alla Luminosa non è così netta. Gli amministratori del centrosinistra si continuano a dichiarare contrari, anche se non sono stati decisi e convincenti quando avrebbero dovuto pretendere dal governo regionale guidato da Bassolino, il parere negativo definitivo a quell'impianto. Nel centrodestra i politici locali, soprattutto quelli vicini al sottosegretario Viespoli, hanno detto no alla Luminosa ma non hanno inciso in alcun modo sugli orientamenti del governo centrale. L'on. Nunzia De Girolamo, che vanta un rapporto diretto e privilegiato con Berlusconi e i suoi ministri, non ha voluto neppure chiedere ai funzionari ministeriali un incontro per verificare la attendibilità dei rilievi critici di Altrabenevento perché non ha ancora capito, dopo una anno di riflessione, se la Centrale a Turbogas è inquinate o meno». «Strabiliante è infine, il comportamento dell'on. Luca Colasanto, consigliere regionale del PdL e convinto oppositore, fino a pochi anni fa, delle pale eoliche. Nella sua nuova veste di qualità di presidente della commissione regionale all'Ambiente, egli potrebbe certamente incidere per fare in modo che la Regione esprima formalmente il parere contrario, nel rispetto del voto del consiglio di dicembre scorso, invece preferisce tacere, senza avvertire neppure il dovere istituzionale di dire che ne pensa di quella Centrale a Turbogas».