Disoccupati assaltano i bus, terrore tra la folla

Commando in azione: passeggeri costretti a scendere, mezzi devastati. Cassonetti rovesciati e incendiati
1 ottobre 2010 - Daniela De Crescenzo
Fonte: Il Mattino

Raid dei disoccupati Si sono mossi con la solita tecnica da guerriglia e hanno provocato l’ennesima serata d’inferno. Ieri sera intorno alle 19 gruppi di teppisti hanno invaso piazza Garibaldi danneggiando bus e rovesciando cassonetti. Secondo la Digos che indaga su quest’ultimo raid, potrebbe trattarsi dell’ennesima incursione dei disoccupati. Tre bus sono stati bloccati al corso Garibaldi, altri due in via Ponte di Casanova. I passeggeri sono stati fatti scendere. Poi, i teppisti hanno sgonfiato le ruote. Contemporaneamente altri malviventi si sono accaniti contro i cassonetti dando fuoco alla spazzatura. Un caos: gente in fuga, turisti terrorizzati. Tanto che in un primo momento era sembrato che ad andare in fiamme fossero stati i bus. Non era così, ma i danni sono comunque ingenti. E soprattutto resta lo spavento il senso di impotenza: quella che si vive in questi giorni è una guerriglia dalla quale è difficile per tutti difendersi. Gli episodi inquientanti si ripetono con un ritmo sempre più incalzante. Martedì sera l’intimidazione contro l’assessore regionale Severino Nappi e contro la sua famiglia: sconosciuti hanno bussato al suo citofono e hanno urlato: «Morirari tu e tuo figlio». Dieci giorni fa lo stesso assessore era stato aggredito durante un convegno a Pignataro Maggior: alcuni manifestanti tentarono di colpirlo con un lancio di sedie e tavolini di plastica. Anche per queste vicende la Digos setaccia l’ambiente dei disoccupati dove la tensione è altissima. Martedì, lo stesso giorno dell’intimidazione a Nappi, un gruppo di senza lavoro è salito sul tetto del Municipio, mercoledì un centinaio di iscritti ai banchi Nuovi ha inscenato un sit-in sul sagrato del Duomo. Quasi contemporaneamente è stata assaltata la sede dei Popolari per il Sud (l’ex Udeur) in via Melisurgo ed è stata occupata la sede la sede del Partito democratico in via Toledo. Intanto in piazza del Plebiscito un manipolo era salito sul tetto di Palazzo Reale con uno striscione, mentre un centinaio di iscritti ai banchi Nuovi inscenavano un sit-in sul sagrato del Duomo. La scorsa settimana era andata forse anche peggio: era stata devastata la sede dell’impresa di nettezza urbana Enerambiente. Anche per questa vicenda si indaga sui disoccupati e in particolare su quelli della cooperativa Davideco che aveva un contratto a tempo (poi disdetto) con la Enerambiente. E due giorni dopo era stato bruciato un compattatore della stessa ditta. Non c’è stato quasi giorno senza un raid, un assalto, un’occupazione. Il clima non sembra destinato a distendersi. Spiega Gino Monteleone, il portavoce dei precari Bros, quelli che negli ultimi mesi hanno dato vita a una serie di proteste: «Questo clima è voluto dalla giunta Caldoro. Quando non si pagano per quatttro mesi di seguito gli stipendi ai precari, quando si dice che tra di noi c’è gente ricca, la rabbia diventa scontata. E ingestibile anche per i dirigenti del movimento. Bisognerebbe rispettare gli impegni che sono stati presi nei confronti dei quattromila precari Bros».

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