Parte «Sistri» controlli hi-tech sull’immondizia
Sul Sistri, il nuovo sistema telematico di tracciabilità dei rifiuti, «ho chiesto alla presidenza del Consiglio di rimuovere il segreto di stato per rendere trasparente tutto il processo. Così il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, ieri al question time. «Poiché la compiuta realizzazione della struttura tecnica del progetto a mio avviso è in fase assolutamente definita - ha spiegato il ministro - io credo siano venuti meno dei rischi di infiltrazione criminale e di attentati al sistema. Per questo proprio ieri ho chiesto di rimuovere il segreto di stato». Prestigiacomo ha inoltre ricordato che, per assicurare gradualità, il governo ha da poco varato un decreto che rallenta l’entrata in vigore del sistema, da cui ci si attende anche un risparmio per le imprese: «Se il vecchio sistema costava qualcosa come 671 milioni di euro, noi lo abbiamo ridotto dal 50 all'80%». Il Sistri - come ha ricordato il ministro - è nato con il governo Prodi. Il precedente ministro dell'Ambiente nel febbraio del 2007 aveva secretato il progetto in ragione della diffusa presenza della criminalità organizzata nell'ambito dello smaltimento dei rifiuti. Il Sistri, acronimo di Sistema informatico di controllo della tracciabilità dei rifiuti, doveva entrare in funzione il primo ottobre, oggi. Si tratta di un sistema in grado di controllare l’intero ciclo di movimentazione di un volume di rifiuti speciali e pericolosi (in alcuni territori, come la Campania, anche di quelli urbani) pari a 147 milioni di tonnellate ogni anno, tracciandone la gestione e gli spostamenti, fino a giungere allo smaltimento.