"Rifiuti, tutta colpa della Iervolino" Premier all'attacco, lite con il Sindaco
Il premier Silvio Berlusconi contro il sindaco Rosa Russo Iervolino, accusata di essere l’unica responsabile della nuova emergenza rifiuti. Il capo del governo e il primo cittadino verbalmente si azzuffano da almeno tre lustri. Botta e risposte memorabli e talvolta sul filo dell’ironia. Questa volta invece le parole sono pesanti come macigni quasi un inizio di campagna elettorale. E il discorso vale da ambo i lati. A rompere il patto di non belligeranza istituzionale - al quale in verità la Iervolino si era legata da tempo - ci ha pensato Berlusconi. Del resto per lui che sull’emergenza rifiuti si è speso in prima persona, è stato a Napoli nei primi sei mesi del nuovo mandato per ben sette volte a verificare - insieme a Guido Bertolaso - che tutti facessero il loro dovere a cominciare dall’esercito spedito d’urgenza a togliere letteralmente la spazzatura dalle strade, rivedere la città sporca è stato un duro colpo. Così, il premier al Senato, nel corso della discussione sulla fiducia, sollecitato sulla nuova emergenza è stato netto. «L’emergenza rifiuti a Napoli? Ha un nome e cognome, Rosa Russo Iervolino». Dato il luogo in cui sono state pronunciate quelle parole hanno subito fatto il giro d’Italia. Sono arrivate a Napoli mentre la Iervolino stava recandosi alla festa del Pd e ad accogliere il segretario Pier Luigi Bersani subito si è accesa la polemica: «Tanto livore mi onora, ma non c’è limite alla demagogia» la prima risposta dell’ex ministro dell’Interno che ha dovuto fronteggiare anche l’iniziativa dei parlamentari campani del Pdl che chiedono la sua rimozione al Viminale. «Vadano a rileggersi le norme del diritto costituzionale» ha attaccato la Iervolino. A Roma è ancora Berlusconi a insistere e sempre dalle austere sale di Palazzo Madama: «Il governo ha completamente risolto il problema dei rifiuti. Napoli ha discariche che possono contenere i rifiuti, il termovalizzatore di Acerra che funziona completamente. Che cosa non funziona a Napoli? La raccolta dei rifiuti, che è nella completa responsabilità dell’amministrazione comunale di Napoli, che ha un nome ed un cognome. E si chiama Rosa Russo Iervolino». Il ping pong continua e così tocca ancora alla Iervolino replicare a due passi da Bersani: «Mi piace ricordare una frase detta da una anziana che qualche tempo fa in dialetto napoletano ha ricordato a Berlusconi che ”il miracolo dell’immondizia è stato 'na monnezza 'e miracolo”». Bersani ascolta e annuisce: «La gestione di Berlusconi e Bertolaso non ha preso misure strutturali in grado di risolvere l'emergenza. È la fine del miracolo dei rifiuti». La Iervolino è infuriata: «Napoli è stata la prima città a liberarsi dal nazifascismo, speriamo che sia la prima a liberarsi anche da Berlusconi. Non so di cosa mi debba accusare, forse mi accuserà anche del terremoto a L’Aquila». Altro giro, altra tappa. A Roma arrivano in maniera dettagliata i documenti con i quali i parlamentari campani del Pdl chiedono la rimozione del sindaco. La richiesta porta la firma - tra gli altri - di Nicola Cosentino, del presidente della Regione Stefano Caldoro, di quello della Provincia Luigi Cesaro e di Mario Landolfi. «I parlamentari del Pdl campano riuniti a Roma - si legge nella nota - annunciano un’iniziativa parlamentare nella quale chiederanno la rimozione del sindaco di Napoli, unico responsabile della recente crisi dei rifiuti nel capoluogo campano dovuta esclusivamente alle gravi disfunzioni organizzative e gestionali, non sappiamo quanto strumentali, riconducibili alla sua attività amministrativa e finalizzata a gettare discredito sull’azione risolutiva del governo Berlusconi nel fronteggiare e risolvere l’emergenza rifiuti in Campania». E ancora: «I ritardi inaccettabili nello stato di avanzamento della raccolta differenziata e le gravissime inadempienze nei pagamenti all’azienda Asia, che vanta 172 milioni di euro di credito dal comune di Napoli, sono i due elementi che determinano una condizione di criticità non più accettabile». La Iervolino non si scompone, non è la prima volta che si chiede per via parlamentare la sua sfiducia, ci provò il deputato Amedeo Laboccetta che fu sconfessato dal ministro Roberto Maroni: «Mi fanno ridere - la risposta della Iervolino - ogni tanto andassero a rileggere un testo di diritto pubblico. I parlamentari del Pdl dimostrano tutta la loro inconsistenza istituzionale. Quando ci provò Laboccetta andai a mangiare una pizza e sono ancora a governare questa città. Mi meraviglio del fatto che il presidente della Regione e della Provincia avrebbero dovuto mostrare più senso istituzionale».
La giunta municipale passa subito al contrattacco, e replica con un atto amministrativo alla polemica aperta dal premier. Ieri l’approvazione del protocollo di intesa per la realizzazione di un termovalorizzatore nell'area di Napoli Est «che - scive l’amministrazione comunale - solo tre giorni fa era stato trasmesso al Comune». Obiettivo del protocollo tra Regione, Provincia e Comune è la realizzazione di un impianto di termovalorizzazione dei rifiuti, così come previsto dall'accordo di programma sottoscritto dal sottosegretario Guido Bertolaso e da Asia. La Regione si impegna, con questo atto, a trasferire al Comune le aree - circa 8 ettari - sulle quali dovrà essere realizzato l'impianto. «Il provvedimento, approvato in agosto dalla Giunta regionale della Campania, è stato notificato all'amministrazione comunale il 27 settembre scorso. I tempi così brevi per l'approvazione della delibera di Giunta - sottolinea l'assessore Paolo Giacomelli - testimoniano la concreta volontà di questa amministrazione di giungere in tempi rapidi alla compiuta definizione e gestione del ciclo integrato dei rifiuti».