Nuova stangata sulla Tarsu: da novembre +8,8%
Ora è ufficiale: il Comune ha recepito la delibera della Provincia che decreta l’aumento della Tarsu dell’8,8%. Come dire che per i napoletani a novembre - quando arriverà la cartella esattoriale - scatterà un aumento di circa 40 euro. Chi - per esempio - per una casa di cento metri pagava 460 euro ora ne pagherà circa 500-510. Insomma, più Napoli è sporca più aumenta la tassa dei rifiuti. Ed è questo il dato di cronaca che più sembra paradossale, soprattutto se messo in relazione alla nuova emergenza. Una nuova stangata dopo quella dell’anno scorso dell’aumento del 60%, all’epoca firmata dall’assessore comunale Riccardo Realfonzo. Che adeguò il costo del servizio erogato alla Tarsu. All’epoca vigeva l’emergenza e il Comune copriva il costo dello smaltimento non facendolo gravare sui cittadini ma con mezzi propri. Finita l’emergenza i napoletani hanno dovuto pagare per intero il costo di portare i rifiuti in discarica. Perché arriva proprio adesso la nuova mazzata? È il primo step della cosiddetta «provincializzazione dei rifiuti», ovvero il passaggio alle Province dell’intero ciclo dei rifiuti. Primo passo che è compreso nella legge 26 - quella che ha decretato l’uscita dalla fase emergenziale - è che ben spiegato nella delibera dell’ente di Piazza Matteotti: «Per l’anno 2010, nella regione Campania, in fase di prima attuazione e in via provvisoria e sperimentale, la Tarsu e la Tia (la tariffa per i comuni che già l’hanno adottata, ndr) sono calcolate dai comuni sulla base di due distinti costi: uno elaborato dalle province, anche per il tramite delle società provinciali, che forniscono ai singoli comuni ricadenti nel proprio ambito territoriale le indicazioni degli oneri relativi alle attività di propria competenza afferenti al trattamento, allo smaltimento ovvero al recupero dei rifiuti, e uno elaborato dai comuni, indicante gli oneri relativi alle attività di propria competenza». La competenza della Provincia e della Sapna al momento è quella dello smaltimento. Che passa da 88 euro a tonnellata a 99,64. Il calcolo comprende anche il meccanismo della premialità per i «comuni virtuosi» che effettuano la differenziata e hanno raggiunto gli obiettivi prefissati. Napoli in tal senso ha ancora da lavorare molto. La stangata c’è ma poteva essere ancora maggiore, per il momento si è scelto la linea di basso profilo, ma l’anno prossimo se non si diventa «virtuosi» saranno dolori e probabili nuovi aumenti. Perché adesso? È ben spiegato nel provvedimento della Provincia: «I comuni determinano, sulla base degli oneri sopra distinti, gli importi dovuti dai contribuenti a copertura integrale dei costi derivanti dal complessivo ciclo di gestione dei rifiuti. Per la corretta esecuzione delle previsioni le amministrazioni comunali provvedono a mettere, nel termine perentorio del 30 settembre 2010, apposito elenco, comprensivo di entrambe le causali degli importi dovuti alle amministrazioni comunali e provinciali per l’anno 2010». La cartella esattoriale che arriverà a novembre si comporrà quindi dei costi sostenuti dal Comune con in più l’aumento per lo smaltimento in carico alle Province. Tariffa «provvisoria» perché può decrescere l’anno prossimo in funzione della differenziata ma anche crescere se il meccanismo sul riciclaggio si inceppa o non arriva agli standard prefissati.