Sibilia: «In Irpinia mai, non accetteremo alcun diktat»

Il Presidente della Provincia di Avellino: "E' un delitto contro un territorio che ha saputo superare l'emergenza"
30 settembre 2010 - Generoso Picone
Fonte: Il Mattino

Cosimo Sibilia trattiene a stento l’indignazione. «Voglio sperare che si tratti solo e soltanto di un’indiscrezione, e che al più presto venga smentita da chi ha ruoli politici e competenza nella vicenda rifiuti. Ma un’ipotesi del genere, già solo a pensarla e a veicolarla, appare come volontà di andare contra legem, oltre che un delitto nei confronti di una provincia che con sforzo e determinazione, seguendo le indicazioni del governo e nel rispetto assoluto delle norme, ha responsabilmente innescato il percorso virtuoso per uscire dall’emergenza rifiuti», dice il presidente della Provincia di Avellino. Parole simili deve aver consegnato anche al coordinatore regionale del Pdl, Nicola Cosentino, e al presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro, in una convulsa giornata romana tra Camera e Senato.
L’altro giorno, al momento dell’approvazione del piano industriale di «IrpiniAmbiente», lei si era mostrato preoccupato per quanto stava accadendo a Napoli. Un’inquietudine che lasciava presagire qualcosa.
«Sì, ero e sono preoccupato. Ma chiunque avesse in mente di risolvere i gravi problemi dai quali, in questi giorni, è nuovamente investita Napoli, con l’ipotesi di portare i rifiuti nella provincia di Avellino, che già ospita due discariche, dovrebbe provare imbarazzo, se non vergogna. Siamo infatti di fronte a un paradosso: si pensa di risolvere l’emergenza penalizzando la Provincia di Avellino che è l’unica in Campania, sino ad oggi, nei termini, ad avere rispettato la legge in materia. L’unica ad aver dato seguito alle indicazioni del governo che, attraverso una chiara normativa in materia, ha inteso chiudere la lunga e vergognosa fase commissariale».
Sancendo che l’emergenza era finita. Il che, poi, non è stato.
«In Campania l’emergenza è durata 16 anni, e abbiamo avuto vergogna di essere cittadini di una regione che non riusciva a risolvere responsabilmente, autonomamente e modernamente la questione dello smaltimento dei rifiuti. Ora in Irpinia ci troviamo a un passo dalla definitiva svolta e, allo stesso tempo, costretti a respingere assurde ipotesi di localizzazione di nuove discariche».
Da Napoli si fa appello al principio di solidarietà tra le provincie.
«Giova però ricordare, qui e ora a queste persone, che l’Irpinia ha sopportato per circa 15 anni la discarica di Difesa Grande ad Ariano. Una discarica che - sottolineo - ha ingoiato un milione e duecentomila metri cubi di immondizia di tutta la Campania. Ancora: a pochi passi, a Savignano Irpino, è stato realizzato un altro sversatoio che, fino al 2009, ha ricevuto rifiuti da tutta la Campania e che tutt’ora sta funzionando. Non è questa solidarietà?» Che cosa farà ora? «Invocherò il rispetto della legge. Dice che ognuno deve smaltire, all’interno del proprio territorio, i rifiuti che produce. Ecco, è quello che l’Irpinia vuol fare, ha dimostrato di saper fare, ha il diritto di fare».

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