Discariche, pronta a riaprire Macchia Soprana
I timori di ieri rischiano di diventare certezza. In queste ore si potrebbe decidere per la riapertura della discarica a Serre. Quella di Macchia Soprana, per l’esattezza. Un sito dichiarato «saturo» dal sindaco Palmiro Cornetta ma che, secondo alcuni studi tecnici, potrebbe ospitare ancora centomila tonnellate di rifiuti oltre ai 700mila già ammassati negli anni precedenti. Una ipotesi che, ovviamente, non piace al primo cittadino. «Perché vogliono salvare Terzigno che è in area protetta e continuano a portare rifiuti nei pressi di un’oasi del Wwf?», commenta con durezza. Il sindaco della prima rivolta anti-Bertolaso teme. E teme soprattutto per quella legge più volte richiamata e al momento ancora non applicata. Quella legge che indica tra i siti che dovranno ospitare una discarica Valle della Masseria. «Non ci sto, non ci sto a questa ipotesi», dice lanciando subito dopo la sua provocazione. «Sono pronto a fare la guerra allo Stato e ad arruolare le legioni...», ammette. Poi detta le regole. «Per me Macchia Soprana è satura- dice - Anche se c’è qualche scienziato che la pensa diversamente. Se proprio vogliono continuare a sversare in quella discarica devono soddisfare tutte le mie richieste». La prima è quella di eliminare dalla legge il sito di Valle della Masseria. Quindi di bonificare la vecchia discarica del Pagliarone per la quale il commissariato di Governo ha avuto dalla presidenza del Consiglio dei ministri ben otto milioni di euro. «Soldi scomparsi - continua il primo cittadino - e che dovevano in parte servire anche alla bonifica di Macchia Soprana».
E ancora pagare il risanamento ambientale dovuto al Comune (in conto restano ancora 13 milioni di euro). Ma Cornetta aggiunge: «Non dimentichiamo che in quel sito c’è un fronte di frana sul quale ancora non si è intervenuti». Il sindaco si inalbera. Continua a pensare a quei drammatici giorni della rivolta e a quella che è stata l’ennesima mortificazione per il suo territorio. Intanto già da domani andrà in tribunale, a Salerno, per fare pressing sull’applicazione della sentenza della Corte di Cassazione in merito al giudizio di costitituzionalità della legge che prevede, tra i siti da destinare a discarica quello di Valle della Masseria. «La Corte Costituzionale - spiega - ha accolto il ricorso da noi presentato sull’incostituzionalità della legge 90 del 2007 e ha rimandato la pratica al tribunale di Salerno». Una lunga querelle giudiziaria che ha visto il sindaco di Serre contro il capo della Protezione civile Guido Bertolaso e il governatore Bassolino che si è costituì parte civile contro il Comune di Serre. All’origine del ricorso, presentato in prima battuta da Cornetto al tribunale di Salerno. Il giudice Valitutti, ritenendo che «il diritto alla salute, garantito dall'articolo 32 della Costituzione rende la pubblica amministrazione priva di qualsiasi potere di affievolimento ancorché agisca per motivi di interesse pubblico», accolse nel 2007 il ricorso. Contro questo Bertolaso presentò «reclamo» all’Avvocatura dello Stato giustificando «la legittimità di giurisdizione da parte della giustizia ordinaria sulla base di un semplice principio di legge: le ordinanze del commissario straordinario sono atti amministrativi e, in quanto tali, devono essere valutati da un giudice amministrativo». Il Tar di Salerno, a sua volta, dichiarò inammissibile il ricorso ripresentato in quella sede da Cornetta e inviò gli atti ai giudici amministrativi di Roma. A luglio del 2008 il Tar Lazio rigettò il ricorso del Comune e contro questo atto. Ora è arrivata la sentenza del Consiglio di Stati che, convalidando la tesi del giudice ordinario di Salerno rinvai gli atti a Salerno disponendo l’applicazione di quella sentenza. Sentenza poi sulla quale si è espressa anche la Corte Costituzionale ammettendo l’incostituzionalità della legge.